Sebbene non abbia dovuto ascoltare stavolta grida di stampo razzista come quelle dell'anno scorso, in cui era stato chiamato di "scimmia", Vinicius è stato bersagliato dalla tifoseria del Valencia, che oggi contro il Real Madrid si era portato in vantaggio di due reti nel primo tempo, prima che lo stesso brasiliano arrivasse a salvare i suoi compagni di squadra.
Oggetto di cori come offensivi ma non con i toni dell'anno scorso, il numero 7 del Real è stato fischiato ogni volta che toccava il pallone, oltre a essere l'oggetto di uno striscione che lo accusava di essere un bugiardo, con il giocatore raffigurato come Pinocchio. Tuttavia, il sudamericano si è preso una grande rivincita segnando una doppietta con un gol all'intervallo e un altro al 76esimo. Dopo il gol del pareggio, arrivato su cross di Carvajal , si è dunque rivolto contro la curva che l'anno scorso lo aveva bersagliato di insulti razzisti, alzando il pugno e poi mostrando il suo nome sulla maglia in segno di rivincita.
Un finale surreale
Sul risultato di due pari, ha poi avuto origine un finale di partita concitato e furioso. Il tutto perché l'arbitro Jesús Gil Manzano ha fatto proseguire l'ultimissima azione fino al cross di Brahim, in seguito al quale ha fischiato la fine dell'incontro. Praticamente un secondo dopo il gol di testa di Bellingham, che avrebbe significato la vittoria per i Blancos. Un errore di valutazione clamoroso e mai visto che ha dunque acceso l'immediato post partita, periodo nel quale l'inglese, furioso per l'annullamento del gol decisivo, ha protestato ed è venuto espulso. Una decisione che porterà notevoli strascichi in Spagna.