Berardi trascina l'Italia, e punta a Wembley per un tardivo ma definitivo dottorato

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Berardi trascina l'Italia, e punta a Wembley per un tardivo ma definitivo dottorato
Berardi trascina l'Italia, e punta a Wembley per un tardivo ma definitivo dottorato
Berardi trascina l'Italia, e punta a Wembley per un tardivo ma definitivo dottoratoProfimedia
A quasi 30 anni d'età, l'attaccante del Sassuolo arriverà in Inghilterra con la spinta giusta per poter essere decisivo per gli azzurri anche in un match ad altissima tensione

La città di Londra è nota per i tanti atenei che hanno sede al suo interno, siano esse pubbliche o private. Per tale motivo, la capitale d'Inghilterra e la città più movimentata d'Europa sono da sempre un banco di prova importante per chi vuole dimostrare di aver raggiunto l'eccellenza a livello accademico. Lo stesso accade nel calcio, sport inventato nell'isola britannica e che adesso sta provando a vivere una nuova fioritura con la nazionale allenata da Gareth Southgate, attualmente prima del gruppo di qualificazioni all'Euro con 13 punti su 15.

E sarà proprio a Londra, più specificatamente a Wembley, che un italiano ormai non più giovanissimo proverà a ottenere la sua distinzione di dottorato in calcio europeo. Parliamo di Domenico Berardi, il quale dopo la doppietta rifilata a Malta nella vittoria dell'Italia di ieri sera si candida ufficialmente come trascinatore degli azzurri anche nella traversata oltre la Manica di martedì prossimo.

Esigenza

In quello stadio glorioso come nessun altro, l'attaccante del Sassuolo proverà a ricevere la definitiva consacrazione. Qualcosa di tardivo nella carriera di un 29enne da sempre legato al club emiliano e mai davvero in grado di effettuare il salto di qualità che il suo talento gli avrebbe dovuto permettere. Quest'anno, anche dopo il corteggiamento di Lazio e Juventus, il mancino calabrese sta vivendo un momento speciale, come se avesse voluto lasciare alle spalle dubbi e tormenti, e la doppietta di ieri sera lo dimostra. Un piazzato col suo piede preferito e una botta con quel destro così poco amato ne hanno confermato lo stato di grazia.

Uno stato di grazia già evidente in un campionato nel quale in sei partite ha fatto registrare un assist e cinque gol, due dei quali sotto forma di capolavoro contro Juventus e Inter. Uno stato di grazia inconfutabile e che Luciano Spalletti non ha potuto non premiare con la fiducia assoluta. Una fiducia che lo ha visto realizzare la sua miglior performance con la nazionale. E dopo tante critiche in passato, una su tutte per un errore nell'eliminazione nel turno di spareggio mondiale contro la Macedonia del Nord, Mimmo sembra aver raggiunto la maturazione giusta per chiudere la bocca a tutti.

Il test di Wembley è l'esigenza massima, per lui e per un'Italia che con una vittoria aggancerebbe gli inglesi al primo posto. La prova è di quelle ardue, visto l'andamento attuale dei britannici. Ma al contempo fornisce al fantasista calabrese l'opportunità unica di essere davvero protagonista con la sua nazionale in un palcoscenico impareggiabile, dove solo i grandi possono fare la differenza. La prova di dottorato per Mimmo da Cariati, che sul tappeto d'erba accademico più scintillante del mondo difenderà la sua tesi finale. Attaccando, ovviamente. 

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