Spalle al muro: ecco perché Allegri rischia il posto anche se porta la Juventus in Champions League

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Spalle al muro: ecco perché Allegri rischia il posto anche se porta la Juve in Champions
Quant'è difficile guardare avanti per Max...
Quant'è difficile guardare avanti per Max...AFP - Flashscore
La sensazione è che la situazione gli stia sfuggendo di mano e, per questo, anche nel caso in cui dovesse raggiungere l'obiettivo europeo, Max rischia di essere sacrificato dai propri dirigenti che stanno rimanendo a corto di buone ragioni per giustificare agli occhi della piazza la sua conferma.

C'era una volta un tecnico allegro, di nome e di fatto. Uno in grado di resistere alle offensive dell'opinione pubblica con il sorriso sulle labbra e trovando sempre gli argomenti dialettici - più o meno condivisibili - con i quali difendere le proprie ragioni.

Poi, qualche volta, perdeva anche la pazienza - Lele Adani ne sa qualcosa - perché, in fin dei conti, quello che ha detto ieri pomeriggio, Massimiliano Allegri lo ha sempre pensato. Tuttavia, sinora, era stato abbastanza furbo da nasconderlo.

Lo sfogo di Max
Lo sfogo di MaxFlashscore

"Tutti stiamo facendo il massimo. Poi sbagliamo ma non posso andare dietro a cosa dice la gente. Voi non dovete capire, dovete fare solo domande", il suo incomprensibile sfogo.

Sbagliato, sbagliatissimo. E già, perché soltanto capendo si possono fare "domande più intelligenti", quelle che il tecnico toscano esigeva ai colleghi di Sky Sport.

Sette punti in otto gare

Parliamoci chiaro, alla maggior parte di chi lo critica per la noia mortale delle partite della Juventus, il gioco dei bianconeri interessa relativamente. Il problema fondamentale sono i risultati, perché quando vinceva uno scudetto dietro l'altro con un gioco molto simile a quello attuale - ma con interpreti decisamente più forti di quelli che ha a sua disposizione oggi - il fine giustificava i mezzi.

Ora, però, non è più così e, quindi, il gioco della Juve è diventato ingiustificabile agli occhi dei tifosi e di addetti ai lavori. Anche perché, a causa dei sette punti conquistati nelle ultime otto partite, alle spalle della Vecchia Signora il Bologna e la Roma continuano a recuperare terreno a tal punto che anche la qualificazione alla Champions League, che il tecnico livornese ha sempre indicato come "l'obiettivo stagionale della nostra stagione", comincia essere in pericolo.

La situazione di classifica dei bianconeri
La situazione di classifica dei bianconeriFlashscore

Il suo più grosso problema, però, è che la situazione - e non ci riferiamo soltanto a quella limitata al terreno di gioco - gli sta sfuggendo di mano sempre di più, partita dopo partita. E così, anche nel caso in cui dovesse raggiungere il suo "obiettivo" (che poi è anche quello del club), Allegri rischia seriamente di essere sacrificato dai propri dirigenti che stanno rimanendo a corto di buone ragioni per giustificare agli occhi della piazza la sua conferma.

Prova ne sia che, da qualche tempo a questa parte, a essere preso di mira non è soltanto Allegri ("ciclo finito"), ma anche la società, rea di non prendere posizione in pubblico ("silenzio assordante") nonostante il problema sia sotto gli occhi di tutti.

Tutto in due mesi

Insomma, l'allenatore livornese ha poco più di due mesi per ritrovare, in campo, le buone sensazioni della prima parte di stagione e, allo stesso tempo, per recuperare, fuori, la fiducia di chi lo aveva sempre difeso, ma che non si indentifica più con un tecnico che sembra aver perso gli argomenti tecnico-tattici e rischia di andare in affanno nel confronto dialettico, chiedendo a chi non vive dentro lo spogliatoio bianconero di limitarsi a fare domande e di evitare di cercare di capire perché la sua Juve non funziona.

Tuttavia se, in tutta questa baraonda, c'è una cosa certa è proprio che, suo malgrado, la sua Juve non funziona come i tifosi vorrebbero.

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