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Champions League, l'altra semifinale sarà tra Bayern e Real Madrid

Antonio Moschella
Aggiornato
L'esultanza dopo il gol di Kimmich
L'esultanza dopo il gol di KimmichAFP
Kimmich decide la partita contro l'Arsenal con un inserimento di testa, mentre il super match viene risolto ai rigori. In semifinale Bayern-Real Madrid, una sfida storica: 20 Champions League in due.

Bayern-Arsenal 1-0

In casa, il Bayern di Tuchel ha provato a imporsi dal punto di vista del gioco, ma l'Arsenal marcato Arteta non gliel'ha concesso, sebbene i valori in campo si sono equivalsi da questo punto di vista. Da un lato, però, gli ospiti cercavano più la manovra avvolgente, mentre dall'altro i padroni di casa puntavano sulle folate di Sané e Musiala, i dioscuri incaricati di accendere la miccia e sorprendere la difesa avversaria. Nel primo tempo, finito sullo 0-0, una delle migliori occasioni era però sul piede sinistro di Odegaard, il cui sinistro veniva deviato e metteva in difficoltà un Neuer comunque molto reattivo e decisivo nell'evitare il vantaggio avversario.

Le statistiche del match
Le statistiche del matchStats Perform

La ripresa iniziava a ritmi vertiginosi, con Goretzka a prendere l'incrocio dei pali dopo un ottimo inserimento di testa, e Guerreiro a impattare su Saliba e poi sul palo subito dopo. Dopo questo episodio, i bavaresi prendevano sempre più fiducia nei propri mezzi, cercando nelle sortite dalla seconda linea una buona risorsa, vista la guardia riservata allo spauracchio Kane. Ed era proprio su una giocata del genere che il Bayern passava in vantaggio al 63esimo, quando un cross morbido dalla sinistra di Guerreiro veniva premiato perfettamente dall'inserimento di Kimmich, tra i più piccoli dei suoi, che con una tempistica perfetta entrava nell'area avversaria e colpiva di testa sfondando Raya. 

L'Arsenal veniva fortemente colpito, e non riusciva praticamente più a rendersi pericoloso, fino all'88esimo, quando ci provava Odegaard col destro ma non spezzava la resistenza di un sempreverde Neuer. E così, dopo il 2-2 dell'andata all'Emirates, il Bayern faceva valere il fattore campo e si imponeva con un solo gol di scarto. Un gol che però vale le semifinali, raggiunte con merito ma anche con esperienza.

Manchester City-Real Madrid 1-2 (4-5 d.c.r.)

Dopo il roboante 3-3 dell'andata al Santiago Bernabeu, il canovaccio dello scontro tra Titani all'Etihad Stadium era chiaro. Al Manchester City toccava puntare su un possesso palla prolungato e al Real Madrid conveniva rintuzzare gli attacchi avversari per poi cercare il contropiede. E così è stato, con i padroni di casa fin da subito capaci di dominare l'avversario nell'arte del palleggio, qualcosa che però Carlo Ancelotti ha volentieri lasciato a Pep Guardiola, punendolo appena ha avuto l'occasione. Il gol di Rodrygo, che sta vivendo un momento spettacolare, arrivava infatti su un'azione di contrattacco quasi da manuale, quando al 12esimo un cross di Vinicius pescava il suo connazionale in area. La conclusione sbilenca ribattuta da Ederson, finiva però sul piede dell'attaccante madrileno, che portava i suoi in vantaggio.

La reazione dei britannici non si faceva attendere, ed era tutta nella testa di Haaland, che prima colpiva alto e poi prendeva la traversa. Totalmente superiore al malcapitato Nacho nei duelli aerei, il norvegese non trovava però alcun tipo di sfogo concreto dal punto di vista realizzativo, e i tentativi da fuori dei suoi compagni di squadra venivano tutti disinnescati da un attento Lunin. Il portiere degli iberici si esibiva anche a inizio secondo tempo respingendo con risolutezza una bordata di Grealish al volo, quando i padroni di casa aumentavano il ritmo di un pressing già molto vertiginoso, con Nacho costretto a dribblare il suo stesso portiere e poi a spazzare in corner dalla linea di porta per evitare un clamoroso autogol.

Le statistiche del match
Le statistiche del matchStats Perform

L'assedio era ormai settato, ma il Real in Champions si esalta anche in queste situazioni, e la disposizione tattica di Ancelotti sembrava essere concretissima per chiudere spazi agli avversari e aprire varchi al momento delle ripartenze, come una di Carvajal che costringeva Grealish a un fallo tattico punito con l'ammonizione. Con un possesso di palla quasi scandaloso, i Citizens mettevano i Blancos alle corde, fino a quando al 75esimo, il neo entrato Doku sfondava sulla sinistra e sul suo cross basso Rudiger stoppava ma senza forza, lasciando un pallone morto a due passi dalla porta che De Bruyne rendeva vivo nella porta avversaria, trovando l'agognato e meritatissimo gol del pari.

Ancelotti toglieva Kroos per Modric, ma la pressione dei padroni di casa non si allentava, e dopo un'altra azione da sinistra De Bruyne si trovava sul piede buono una palla da spedire in fondo al sacco, ma alzava troppo con l'interno, per la disperazione dei tifosi locali. Il match si trascinava dunque ai supplementari, dove l'opportunità più ghiotta capitava sul piede sinistro di Rudiger alla fine del primo tempo, ma il difensore tedesco dimostrava di non essere un bomber e, soprattutto, di non disporre di un sinistro educato, calciando alto. La stanchezza si impossessava di tutti gli uomini in campo, e il pressing del City scemava gradualmente, e tutto finiva ai calci di rigore.

Dagli undici metri, dopo la prima trasformazione di Alvarez arrivava l'errore di Modric, sul quale Ederson volava respingendo un tiro non irresistibile. Bernardo Silva, però, falliva subito dopo il rigore più importante, permettendo così a Bellingham di pareggiare la serie, e dando così a Lunin la spinta psicologica per parare l'esecuzione dell'ex Kovacic. Lucas Vazquez, a differenza di Silva, non tremava e portava in vantaggio gli spagnoli. Nel quarto tiro per i padroni di casa Foden non tremava e ridava speranze ai suoi, ma Nacho rimaneva di ghiaccio e spiazzava Ederson, che poi si incaricava di battere il quinto e penalty, segnandolo con grande risolutezza. Il rigore decisivo lo segnava Rudiger, che portava così il Real in semifinale.

Le semifinali

La semifinale tra il Bayern e Real Madrid, vincitori rispettivamente di 6 e 14 Champions, vedrà giocarsi la partita d'andata all'Allianz Arena il 30 aprile. Il ritorno, invece, sarà disputato l'8 maggio nella capitale spagnola.

La sfida tra Borussia Dortmund e Paris Saint Germain vedrà il match d'andata giocarsi al Signal Iduna Park il 1° maggio, mentre il match di ritorno al Parc des Princes avrà luogo il 7 maggio.