NBA al via, la chiamata alle armi di Doncic, atteso alla definitiva consacrazione

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NBA al via, la chiamata alle armi di Doncic, atteso alla definitiva consacrazione
La chiamata alle armi di Doncic, atteso alla definitiva consacrazione in NBA
La chiamata alle armi di Doncic, atteso alla definitiva consacrazione in NBAAFP
Lo sloveno, factotum dei Dallas Mavericks, dovrà dimostrare di aver raggiunto la maturità psicofisica adatta per puntare a un miglior risultato rispetto all'anno scorso

Sorridente e convinto. Così è apparso Luka Doncic in tutta la fase di pre season. Una fase successiva alla non certo esaltante coppa del mondo della sua Slovenia, ma anche caricata oltremodo dalla deludente scorsa stagione in NBA dei suoi Dallas Mavericks. Dopo un inizio travolgente nel quale il balcanico sembrava aver preso con determinazione le redini della squadra, i texani non si sono neanche classificati per i playoff.

Leader offensivo assoluto per i Mavs e secondo massimo marcatore stagionale l'anno scorso dietro Joel Embiid, lo sloveno è chiamato quest'anno a dimostrare di essere più continuo e meno bizzoso. Nonostante una calma glaciale in molti momenti, la sua provenienza geografica ogni tanto lo tradisce. E anche il suo egoismo, figlio di un talento a volte troppo grande per essere nascosto.

Salto definitivo

Quel che si chiede a Luka è fondamentalmente un maggior attaccamento alla causa, specialmente negli allenamenti. Perché spesso arriva a fine partita troppo provato, o incappa in alcuni infortuni di stress che vengono fuori evidentemente da sforzi mal gestiti in partita e anche a eccessive responsabilità prese in momenti difficili. Tra tiri forzati e penetrazioni esagerate, gli strappi di Doncic sfociano a volte in problemi sia per la squadra sia per lui stesso. Specialmente adesso che è in fase di recupero da un infortunio, lo sloveno dovrà imparare a dosare le energie come mai prima. 

Il suo calo di rendimento l'anno scorso era dovuto sia alla mancanza di costanza nell'impegno sia nell'eccessiva voglia da parte sua di dominare in lungo e in largo, quasi come se avesse già raggiunto il livello di LeBron o Kobe, due autorità che alla sua età (24 anni) faticavano a decidere così tanto e sempre in modo individualista. Un bagno di umiltà è quello che servirà a Luka, il quale è stato solidissimo contro l'Italia nella battaglia per il settimo posto agli ultimi Mondiali nella quale ha realizzato una doppia doppia da urlo (29 punti e 10 rimbalzi). Adesso, però, c'è da fare nuovamente i conti con avversari solidissimi come quelli che troverà in NBA.

Gli infortuni di Doncic
Gli infortuni di DoncicFlashscore

Convivere con Irving e gli infortuni

La società con Kyrie Irving, stabilita nel gennaio scorso, non è andata come si prevedeva. Eppure, il talento da parte di entrambi è talmente abbondante che nell'economia della squadra non può essere deleterio a lungo andare. Anzi. Perché il balcanico e l'australiano parlano la stessa lingua e, soprattutto, vedono lo stesso basket fatto di spazi da conquistare sfuggendo agli avversari e di corridoi dove far viaggiare il pallone a velocità pazzesca. 

E se all'inizio della loro convivenza si è pensato a eventuali gelosie da parte di entrambi, quest'anno si dovranno spazzare via. Perché nonostante lo status di factotum dei Mavs, Luka potrebbe giovare non poco lasciando ogni tanto la regia a Kyrie, il quale almeno per ora inizierà la nuova annata come play principale. Il motivo? La lesione al polpaccio che per ora ha condizionato la parte finale della preparazione del balcanico, il cui ritorno in campo non è ancora certo.

Per vincere e convincere, Doncic dovrà quindi trovare l'affiatamento definitivo con Irving e soprattutto con il suo corpo. Perché nei grandi percorsi a tappe è importante convivere anche con il dolore. La miglior gestione della sua forza potrebbe essere la chiave per l'allungo decisivo nella sua sesta stagione in NBA.