Argentina, Scaloni allerta Messi e compagni: "Croazia temibile ma sappiamo cosa fare"

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Argentina, Scaloni allerta Messi e compagni: "Croazia temibile ma sappiamo cosa fare"

Argentina, Scaloni allerta Messi e compagni: "Croazia temibile ma sappiamo cosa fare"
Argentina, Scaloni allerta Messi e compagni: "Croazia temibile ma sappiamo cosa fare"AFP
L'allenatore dell'Argentina parla alla vigilia della semifinale mondiale e allontanta le accuse dopo la sfida con gli Oranje: "Polemiche contro l'Olanda? Noi sappiamo vincere".

Lionel Scaloni è pronto alla sfida di domani. La semifinale mondiale contro la Croazia arriva dopo la battaglia con l'Olanda, conclusasi al termine di una partita tiratissima e dura: "Sarà una partita molto difficile, perché la Croazia gioca da vera squadra e inoltre ha grandi giocatori - afferma il ct argentino -. La partita contro l'Olanda è stata giocata come si doveva, sia da parte nostra che da parte olandese. In sfide come queste ci sono momenti diversi e ci possono essere polemiche. Noi sappiamo perdere, così come sappiamo vincere".

L'allenatore dell'Albiceleste si è anche soffermato sull'atteggiamento, criticato da molti, della propria squadra nei confronti dei giocatori olandesi dopo l'ultimo rigore di Lautaro Martinez: "Dobbiamo smentire tutte le cose che sono state dette su di noi, perché rispettiamo profondamente gli avversari. Abbiamo perso con l'Arabia e siamo stati zitti, abbiamo vinto al Maracanà e i giocatori si sono salutati a fine partita", aggiunge.

"Domani speriamo di dare il massimo come facciamo sempre, abbiamo il nostro modo di giocare, al di là del fatto che poi dobbiamo tenere conto di come gioca l'avversario. Se facciamo le cose che dobbiamo fare, il percorso sarà più facile per raggiungere l'obiettivo", sottolinea il timoniere della 'Seleccion'. "Abbiamo osservato molto la Croazia, che ha reso le cose difficili a molte squadre - conclude -. Lavoriamo per sapere dove possiamo attaccarli e far loro del male. Modric? È un piacere vederlo giocare. Non solo per il suo talento, ma anche perché merita tutto il nostro rispetto".