Il futuro del tennis è qui (senza dimenticare Jannik Sinner). Carlos Alcaraz e Holger Rune, due ventenni nella top 10 (Alcaraz n.1 e Rune n.6 Atp) si incontrano nei quarti di finale di Wimbledon. I due, hanno molto in comune: a parte essere nati a una settimana di distanza, Rune il 23 aprile 2003 e Alcaraz il 5 maggio), sono entrambi esplosivi, amano dominare in ogni parte del campo ma prediligono la linea di fondo.
Tornando indietro nel tempo, i due sono solo leggermente più vecchi di Sampras e Agassi quando si incontrarono a New York nel 1990, e se i due americani hanno fatto la storia del tennis, da questi due c'è da aspettarsi altrettanto.
Lo spagnolo intanto si è portato a casa lo Slam degli Us Open e quattro titoli ATP Masters 1000, mentre Rune ha vinto il suo primo Masters 1000 novembre scorso a Parigi, battendo cinque avversari Top 10, tra cui proprio Alcaraz che si è ritirato per un infortunio agli addominali col danese in vantaggio 6-3 6-6.
Battaglie giovanili
Alcaraz e Rune, se tennisticamente simili, con lo spagnolo forse più tecnico, sono caratterialmente un po' diversi, come dopotutto vuole la loro origine: tipicamente latino lo spagnolo, con la sua gioia che trasporta nell'aggressività sul campo da gioco, meno allegro e più astuto il danese, che spesso viene rimproverato di comportamenti sopra le righe.
"Venire qui e giocare insieme un quarto di finale è qualcosa di grandioso per il tennis - ha detto Alcaraz. Naturalmente con Holger abbiamo partecipato a molti tornei quando avevamo 12 anni. Siamo cresciuti insieme, superando tutte le categorie, giocando grandi tornei, quindi giocare un quarto di finale in un Grande Slam contro di lui è qualcosa di grandioso e che mi farà piacere".
Stesso pensiero di Rune: " È fantastico. È una bella sensazione. È la dimostrazione che i giovani giocatori stanno facendo un ottimo lavoro. Poter giocare un quarto di finale contro un giocatore della tua stessa età, in cima alla classifica, è una sensazione fantastica. Non vedo l'ora di giocare questa partita".
La sfida tecnica
Alla domanda cosa ruberesti a Rune, Alcaraz ha risposto il rovescio del danese, mentre Rune vorrebbe il drop-shot in dritto dello spagnolo, che qui sull'erba fa malissimo. Nelle ultime dieci partite giocate, una solo sconfitta di Alcaraz, quella contro Djokovic al Roland Garros, e due di Rune contro Ruud e de Minaur al Queen's.
Lo stesso de Minaur distrutto poi da Alcaraz in finale. Potrebbe voler dire qualcosa ma anche niente, visto che dipende dalla preparazione e lo Slam, Wimbledon, è un'altra cosa per entrambi.
Sul prato verde più famoso del tennis, Rune ha fatto registrare finora più ace, 45 contro 31, mentre nelle altre statistiche sono quasi pari in tutto: punti con la prima di servizio (79% e 78%) e con la seconda (57% contro 54%). Alcaraz ha risposto meglio (41% contro 36%) e non potrebbe essere altrimenti visto che lo spagnolo è una molla, come ha potuto sperimentare Berrettini che si è visto rimandare dall'altra parte molte delle sue prime di servizio. Un tennis che frustra l'avversario e lo mette sotto pressione costante, una pressione che comunque sa reggere Rune, e quando non riesce a reggerla inizia a fare show per caricarsi e far perdere la concentrazione all'avversario.
I due fenomeni Next Gen sono arrivati fin qui battendo agli ottavi due veterani dell'erba. Carlos Alcaraz ha superato in quattro set Matteo Berrettini , e Holger Rune ha fatto altrettanto contro Grigor Dimitrov.. Entrambi hanno vinto la loro partita in rimonta dopo aver perso il primo set.
Non è un incontro dall'esito scontato
Per quanto lo spagnolo sia favorito, le previsioni esagerano forse un po'. Non sarà una passeggiata per Alcaraz, ed è prevedibile un match lungo. Entrambi si conoscono bene, entrambi non hanno paura uno dell'altro ed entrambi hanno le loro possibilità in questo match. Alcaraz un po' di più, ma lo spagnolo a volte va in confusione e Rune è bravissimo a crearla.