Sinner contro Alcaraz: un duello da Mezzogiorno di fuoco che vale il secondo posto del ranking ATP

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Sinner contro Alcaraz: un duello da Mezzogiorno di fuoco che vale il secondo posto del ranking ATP
Carlos Alcaraz stringe la mano a Jannik Sinner
Carlos Alcaraz stringe la mano a Jannik SinnerProfimedia
Stasera alle 21:30 i duellanti si incontreranno nella semifinale di Indian Wells. Una sfida nella sfida che oltre a valere il ranking, vale presente e futuro.

Indian Wells, greater Palm Springs. Un'oasi nel deserto della California incastonata nella Coachella Valley, nome che riecheggia riff di basso e beat di batteria, quelli annualmente in scena in uno dei festival musicali più famosi del pianeta.

A battere il ritmo, e che ritmo, di fronte a un parterre piuttosto differente saranno stasera Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, cioè la "meglio gioventù" del mondo del tennis, e probabilmente non solo questo. Con un Djokovic a pezzi, preso a calci anche dal nostro lucky loser Luca Nardi e un Nadal-Godot che probabilmente rivedremo a scampoli solo su superfici rosse, Sinner e Alcaraz non si giocano solo il futuro ma anche il presente del tennis. Al momento soltanto il n.2 in classifica, più avanti sarà il n.1, mantenuto ancora saldo da Nole per la 417esima settimana, record.

Presente e futuro

Un gigante che non può sfuggire però al dio Chronos, il tempo che passa e ne inficia la forza dei muscoli, ne rallenta i riflessi, e 37 primavere (il 22 maggio) sono tante. Ecco così che la gioventù si avvicina per rubare il fuoco agli dei, e l'altoatesino con un impressionante filotto di 19 vittorie consecutive, dopo aver strappato il numero 3 Atp a Medvedev, ha messo nel mirino proprio colui che era stato designato come successore di re Djokovic, quell'Alcaraz penalizzato da un periodo di scarsa forma e qualche infortunio di troppo, come quello alla caviglia che l'ha estromesso all'Atp di Rio. 

Le parole di Ferrero
Le parole di FerreroStats Perform

Chi vincerà stasera, lunedì sarà il n.2 Atp. E in questa sorta di duello da Mezzogiorno di fuoco, che trova la sua giusta scenografia nel deserto punteggiato dai cactus che circonda Indian Wells, come da tradizione vincerà il più veloce e soprattutto il più preciso tra Jannik e Carlos, due formidabili avversari che usano la racchetta come un revolver, sparando palle sulle righe.

"Jannik è per Carlos un esempio di professionalità" - ha detto il coach di Alcaraz, Juan Carlos Ferrero. Carlos e Jannik hanno un rapporto sano. Quando Sinner ha vinto il primo Master 1000 a Toronto, abbiamo capito che era vicino a un titolo Slam".

Un sano rispetto e niente più. Giusto che sia così, come è stato tra i tre dominatori dell'ultima era: Federer, Nadal e Djokovic. Con il serbo terzo incomodo che poi ha rubato lo scettro. Difficile ci riesca Medvedev, che comunque ci sta mettendo del suo con una quasi inedita continuità di rendimento e risultati, e probabilmente aspetterà al varco il vincitore in finale anche stavolta. Mai sottovalutare il russo, che prima di cedere a Sinner il titolo degli Australian Open l'ha quasi messo al tappeto. 

Il migliore del mondo

Se un anno fa Alcaraz partiva avvantaggiato nei pronostici contro l'altoatesino, e la sua ultima vittoria contro Sinner risale proprio alla semifinale di Indian Wells del 2023 (7-6, 6-3), oggi non è più così. Jannik ha messo su muscoli in palestra, ha allenato tecnica e strategia con Simone Vagnozzi e la mente con Darren Cahill, ha migliorato il servizio, prima punto debole, e ha messo a punto un tennis meno fantasioso del suo avversario, forse meno spettacolare, ma altrettanto efficace se non di più.

Le ultime quattro partite tra Sinner e Alcaraz
Le ultime quattro partite tra Sinner e AlcarazFlashscore

Ed è cresciuto, tanto, troppo per le condizioni di forma del teenager prodigio. Con le vittorie di Miami (6-7, 6-4, 6-3) e di Pechino (7-6, 6-1) l'altoatesino si è portato in vantaggio 4-3 negli scontri diretti, poi in un crescendo irresistibile ha collezionato successi, con la vittoria in Coppa Davis e quella finalmente in uno Slam, gli Australian Open. Una crescita che ha fatto sbilanciare ultimamente lo stesso Alcaraz con un'investitura pesante: "È il miglior tennista del mondo in questo momento, senza dubbio".

Manie di perfezione e fobie 

Sinner però resta freddo agli elogi e mantiene la concentrazione sull'obiettivo, che non è il secondo posto in classifica Atp: "La classifica è relativa, ci sono ancora troppi punti in palio - ha detto l'azzurro -. In questo momento per me il ranking è secondario, non è che finire il torneo da n.2 mi importa così tanto: non è quello il senso per me e per la mia squadra".

L'obiettivo, come ha detto più volte, non è solo vincere ma migliorare costantemente. Ecco così che, rispondendo a Baldissera di Ubitennis, trova già qualcosa da migliorare, anche dopo la vittoria schiacciante contro Lehecka: "Mi rendo conto anche quando gioco che sto mettendo poche prime. Soprattutto dopo il break ho messo zero prime, dall’altra parte uguale. Ho servito meglio nell’ultimo game, erano anche palle nuove".

Vedremo come andrà stasera, non conteranno le ultime partite tra i due né i recenti infortuni dello spagnolo, che peraltro ha giocato questo torneo in crescendo, sconfiggendo anche la paura delle api che lo hanno attaccato nell'ultimo match. Se ha superato quella fobia da bambino, non fa paura neanche Sinner.

Marco Romandini - Caporedattore Diretta
Marco Romandini - Caporedattore DirettaFlashscore