Milan-Inter vista dalla curva: patto di non belligeranza ma due precedenti poco rassicuranti

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Milan-Inter vista dalla curva: patto di non belligeranza ma due precedenti poco rassicuranti
Un tifoso al derby
Un tifoso al derbyProfimedia
Il derby tra Milan e Inter resta acceso in campo e nei cuori delle tifoserie, per fortuna più calmo negli spalti per un patto di non belligeranza siglato 40 anni fa. Due precedenti però fanno riflettere.

Con l'Inter che rischia di vincere lo scudetto nel derby contro il Milan, il primo pensiero va alla possibile reazione dei tifosi rossoneri, e non stiamo parlando solo della disperazione per una sconfitta che assumerebbe i contorni dell'umiliazione. A tranquillizzare, forse troppo, il patto di non belligeranza tra ultras del Milan e dell'Inter dopo l'episodio che nel 1981 ha visto la morte del tifoso nerazzurro Vittore Palmieri fuori da San Siro. Una tragedia che portò i vecchi capi ultras a stringere questo patto che dura da circa quarant'anni. 

I due precedenti all'interno della lunga tregua

Tutto tranquillo quindi? Non proprio. Se il patto c'è e nella preparazione alla partita c'è anche l'intenzione di rispettarlo, basta un episodio per accendere i tifosi, mandare a farsi benedire il patto di ferro e creare scompiglio. A dimostrarlo ci sono due precedenti, simili nella dinamica e nella reazione, che riguardano un elemento sacro per ogni ultrà: il simbolo, che può uno striscione, un bandiera o una sciarpa.

Nel 2009, durante il derby, uno striscione che penzola dalla balaustra rossonera viene afferrato e strappato dai tifosi dell'Inter. Tanto basta per provocare l'immediata reazione dell'allora capo della curva Luca Lucci, che scende dal primo anello e aggredisce un tifoso della "Banda bagaj", Virgilio Motta, pestandolo brutalmente al punto da fargli perdere l'occhio sinistro. Lucci sarà condannato a 4 anni, Motta tre anni dopo si suiciderà.

Secondo episodio: siamo nel 2021, tre anni fa. È il secondo tempo del derby, e dal secondo anello della Curva Sud del Milan cadono due bandiere. Stavolta sotto non ci sono ultras nerazzurri ma semplici famiglie. Un tifoso interista nel mucchio riesce a recuperarne una sfottendo la curva rossonera. Immediata la reazione: scendono una ventina di tifosi incappucciati e vestiti di nero. Nel fuggi fuggi generale del settore, gli ultras riescono a catturare un tifoso nerazzurro. Partono calci e pugni, poi arriva la polizia in tenuta antisommossa e la situazione si placa. Insomma, il patto resta ma "la banalità del male" è sempre dietro l'angolo.