Il Real Madrid non poteva più rimanere in silenzio. La Casa Blanca, però, ha aspettato che il pubblico ministero depositasse la denuncia presso il tribunale di Barcellona prima di pronunciarsi ufficialemente sul caso Negreira: "Considerata la gravità delle accuse...".
E già, perché Florentino Pérez, fin quando ha potuto, ha guardato rispetto nei confronti di Joan Laporta, l'unico socio vero che gli rimane sul fronte Superlega dopo le dimissioni di Andrea Agnelli. Troppe le pressioni dei tifosi merengue e dell'opinione pubblica madrilena per non dare il proprio punto di vista su un affaire che, qualora dovessero essere confermate le accuse al Barça del pm, configurerebbero il Real Madrid come il principale soggetto danneggiato.
Ed è per questa ragione che se i giudici decideranno di portare il caso in aula, il club madrileno si costituirà come parte civile nel processo. Insomma, come "ai bei tempi", sarà di nuovo Real contro Barça. Su tutti i fronti, sia in tribunale che in campo: "Non so se si sentano danneggiati. Chiedetelo a loro", ha assicurato con un pizzico d'ironia Xavi Hernández.
Quello che è certo è che, dopo la vittoria di ieri contro l'Espanyol, la squadra di Carlo Ancelotti ha ridotto a sei i propri punti di svantaggio dalla capolista, impegnata oggi alla Catedral contro l'Athletic Club. E si sa, non è mai semplice uscire da San Mamés con i tre punti.
Un passo falso del Barça a Bilbao renderebbe ancora più caldo e importante il Clásico in programma al Camp Nou domenica prossima, quando il Real Madrid avrà un solo risultato utile a propria disposizione: la vittoria. In caso contrario, dovrà abdicare.