Lazio: Sarri prova a imitare Eriksson e Maestrelli, la vera forza è la difesa

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Lazio: Sarri prova a imitare Eriksson e Maestrelli, la vera forza è la difesa

Maurizio Sarri
Maurizio SarriProfimedia
Il tecnico toscano, noto per la propria vocazione offensiva, ha costruito una Lazio pragmatica. Perché il bel gioco non deve per forza fare a pugni con la solidità difensiva. Anzi. E così, delle 18 gare disputate in campionato, la porta biancoceleste è rimasta inviolata in dieci occasioni, proprio come l'anno del secondo scudetto, una in meno rispetto alla stagione del primo titolo

Prima non prenderle. Nel caso di Maurizio Sarri non è esattamente così. Tuttavia, anche l'istrionico allenatore della Lazio ha capito che il bel gioco non debba per forza fare a pugni con la solidità difensiva. Una lezione che il vulcanico tecnico toscano ha imparato col tempo, stagione dopo stagione, dedicandosi costantemente a migliorare in quello che, all'inizio della propria carriera, era il suo punto debole.

La sua ultima creatura è, così, anche la seconda miglior difesa del campionato di Serie A (15 reti subite), a pari merito con la Juventus e dietro solo a quella del Napoli capolista (14). Ebbene sì, la squadra di Sarri ha preso gli stessi gol di quella di Massimiliano Allegri, detto il pragmatico.

E sono proprio i bianconeri, l'unica squadra ad aver mantenuto inviolata la propria portà più volte (12) che la Lazio (10). Numeri che, in altre epoche, hanno permesso al club capitolino di proclamarsi campione d'Italia. E già, perché anche la squadra allenata da Sven Goran Eriksson nella stagione 1999-2000, quella del secondo scudetto, dopo 18 gare di campionato, era riuscita a non prendere gol in dieci gare.

Soltanto la Lazio del primo titolo, quella guidata in panchina da Tommaso Maestrelli e in campo da Giorgio Chinaglia è riuscita a fare meglio (11) nell'intera storia della società.

Quella di Sarri è anche l'unica squadra a non aver ancora subito nemmeno un gol nella prima mezz'ora di gioco: una chiara dimostrazione di come, solidità difensiva a parte, la forza della Lazio sia soprattutto mentale. Perché non è semplice scendere in campo sempre al massimo della concentrazione.

E se è vero che il Milan non sta attraversando il suo miglior momento di forma, è altrettanto vero che, l'anno scorso, in tre partite, la squadra di Stefano Pioli segnò ben otto reti ai biancocelesti. Non a caso, dopo il 3-0 incassato da Rafa Leao e compagni nel derby di Supercoppa, Sarri ci ha tenuto a sottolineare di essere ancora "più preoccupato. Una squadra forte che prende tre schiaffi avrà una reazione di grande livello. Sarei stato più contento con un 3-0 per loro".

Domani sera, sul terreno di gioco dell'Olimpico, in palio ci sarà molto di più dei tre punti, tra due squadre che, oramai, hanno lo stesso obiettivo, la qualificazione alla prossima edizione della Champions League: "È una partita importante, perché se vinciamo andiamo a un punto - ha assicurato Elseid Hysaj, alla fine della gara di Coppa Italia vinta contro il Bologna - . E se perdiamo è pericoloso perché potremmo pensare di essere lontani e, invece, saremmo ancora lì".