Lo sguardo incredulo rivolto verso la panchina da Romelu Lukaku smentisce Simone Inzaghi. Alla fine della gara disputata e persa dall'Inter sul campo dello Spezia, il tecnico nerazzurro ha assicurato che non esiste né ha intenzione di imporre una gerarchia sui calci di rigore: "Lukaku e Lautaro sono i nostri due rigoristi ed erano entrambi in campo. Quest'anno non era mai accaduto. Entrambi li calciano bene e decideremo di volta in volta. Non mi soffermerei sul rigore ma sui 29 tiri in porta che ci sono stati che andrebbero fatti con maggiore cattiveria".
E, invece, sarebbe proprio il caso di soffermarsi sui tiri dal dischetto visto che negli ultimi quattro incontri, l'Inter ha tirato quasi cento volte segnando appena quattro reti. E, senza bisogno di tornare troppo indietro nel tempo, proprio a La Spezia, l'unica rete dei nerazzurri è arrivata dagli undici metri. Ma solo al secondo tentativo, con Lukaku. E già, perché il primo tentativo della serata era stato fallito da Lautaro Martinez.
Per quanto possa essere vero che quest'anno il centravanti argentino si sia caricato la squadra sulle spalle nei momenti più difficili, è altrettanto vero che un leader vero è quello in grado di capire se un suo compagno di squadra è migliore di lui sotto un determinato aspetto. E se non riesce a capirlo lui, tocca all'allenatore mettere in chiaro che al di sopra degli interessi personali c'è sempre il bene della squadra.
E la verità è che, sotto questo punto di vista, i numeri parlano in maniera chiara. Con l'Inter, infatti, Lukaku ha realizzato tutti e 16 i rigori calciati, con un impressionante 14 su 14 in Serie A. Tutta un'altra musica, ben più stonata, invece per il Toro che, dalla sua, ha segnato soltanto 11 dei 17 tiri dal dischetto effettuati con la maglia nerazzurra, 9 su 14 in campionato.
E se questo non bastasse a far pendere la bilancia dalla parte dell'ariete belga, nel caso in cui l'Inter avesse l'opportunità di presentarsi dagli undici metri a Oporto, Inzaghi dovrebbe ricordarsi che Lautaro ha sbagliato tre degli ultimi quattro rigori che ha calciato. Insomma, in vista della sfida Champions contro il Porto, la logica dice Lukaku, ma questo nella pazza Inter non basta.