Il galoppo del Monza, ennesimo destriero nato dall'astuzia di Berlusconi e Galliani

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità
Di più

Il galoppo del Monza, ennesimo destriero nato dall'astuzia di Berlusconi e Galliani

Berlusconi e Galliani in tribuna al Brianteo
Berlusconi e Galliani in tribuna al BrianteoProfimedia
Trent'anni sulla cresta dell'onda al Milan sono stati il miglior cursus honorum per una coppia attempata ma che nel mondo del calcio ha pochissimi rivali, nonostante tutto

Il binomio composto dalle figure di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani è garanzia di successi di ogni tipo. Lo sanno bene al Monza, dove il duo più virtuoso del calcio italiano dalla metà degli anni '80 agli albori degli anni '10 ha scolpito le tavole di marmo della storia di questo sport con un successo dopo l'altro. Dopo essere praticamente stato costretto a vendere il suo amato Milan per una questione di sostenibilità economica, il 'Cavaliere' è tornato con l'entusiasmo di un adolescente nel calcio che conta, puntando su un cavallo giovane ma col grande potenziale. Quello del Monza, con il quale sfiderà per la seconda volta il Milan, che all'andata ha vinto per 4-1.

Era un Monza diverso quello di ottobre. Oggi, invece, è una creatura cinica proprio come il suo padrone, che all'inizio della sua avventura con i rossoneri ci aveva messo del tempo per carburare. Quella che forma con Galliani è una coppia consolidata, pittoresca ma efficace, che vive costantemente sulle ali dell’entusiasmo e dell’istrionismo. Perché, del resto, non si fa la storia restando a mezz’aria. 

Abili scommettitori, due tra i più eccentrici e vincenti dirigenti del calcio italiano e mondiale stanno vivendo una seconda giovinezza in quel Monzello che tanto ricorda quel Milanello che dal 1986 al 2016 è stato il loro quartier generale. Unica imbattuta in Serie A nel 2023, la squadra biancorossa sta concretizzando lo storico ideale di grandeur professato da sempre dal suo patron, che dal 2018 l'ha portata dalla Serie C alla parte sinistra della classifica di Serie A. Una scommessa già di per sé vincente. Da grandi allevatori di purosangue, Berlusconi e Galliani hanno visto nel ronzino brianzolo un potenziale che nessun altro aveva adocchiato. E vista la vicinanza geografica, hanno puntato su di lui per farlo diventare un destriero di prim'ordine. Un destriero tricolore

Made in Italy

Otto partite di fila senza sconfitta, e le due vittorie su due contro la Juventus, storica nemica del Berlusca durante gli anni della supremazia assoluta in campionato. Quelli prima dello scandalo di Calciopoli, per intenderci. Quella Juve che, dopo la sanzione, ha gli stessi punti dei brianzoli, guidati tra l'altro da uno che in banconero è cresciuto come calciatore, quel Raffaele Palladino già diventato il prode fantino del destriero biancorosso.

La prima di sempre in Serie A di un Monza 'Made in Italy' è il successo di tutti, ma specialmente dei due demiurghi, che si completano l'un l'altro. Per alcuni sono Stanlio e Ollio, per altri Starsky e Hutch. Forse loro amerebbero di più essere chiamati Cochi e Renato, per la loro italianità.  Un'italianità riflessa negli investimenti fatti come risposta a una passione smodata per il prodotto locale. Specialmente per una persona come Berlusconi che, in piena prima campagna elettorale nella primavera del 1994, fu talmente abile a livello mediatico da battezzare il suo partito 'Forza Italia'. A pochi mesi dai Mondiali...