Esclusiva Flashscore, Sensini: "Con l'Arabia una batosta, ma l'Argentina dipende ancora da se stessa"

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Esclusiva Flashscore, Sensini: "Con l'Arabia una batosta, ma l'Argentina dipende ancora da se stessa"
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Esclusiva Flashscore, Sensini: "Con l'Arabia una batosta, ma l'Argentina dipende ancora da se stessa"
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Roberto Nestor Sensini sarebbe potuto andare in Qatar a seguire i Mondiali, ma ha preferito restare vicino alla figlia che si sta per laureare in architettura a Rosario, dove vive. Dopo aver partecipato a tre Mondiali, due dei quali vicino a Diego Armando Maradona, l’ex giocatore di Parma, Lazio e Udinese è uno dei più indicati per analizzare il pessimo inizio dell’Albiceleste in questo torneo.

L’Argentina perde al debutto contro l’Arabia Saudita. Neanche il peggiore degli incubi poteva cominciare così…

Mamma mia! (Ride) Ma sai, sono cose succedono: tanto entusiasmo, la prima partita dei Mondiali… Anche a noi nel 1990 successe lo stesso con il Camerun. La cosa strana è che dopo 35 partite senza perdere vieni sconfitto dall’Arabia Saudita... È stata una sorpresa assoluta e adesso non si può più sbagliare, anche perché la prossima che perdi vai fuori. Per fortuna Polonia e Messico hanno pareggiato, perché con una vittoria di una delle due sarebbe dipeso di meno da noi.

Cos’è che non ti è piaciuto dell’esordio della tua Argentina?

In realtà il primo tempo sembrava dovessero fare cinque gol, e invece è finito solo 1-0. Al di là dei fuorigioco molto al limite, abbiamo avuto molte occasioni non sfruttate. Poi in un Mondiale c’è sempre il rischio dietro l’angolo, i sauditi hanno fatto tre tiri in porta e due gol. E non siamo mai riusciti a riprendere la partita. 

Anche l’assalto finale è stato poco concreto

Per me non hanno avuto le idee chiare, senza gioco, Di Maria ha provato a fare qualche slalom, ma Messi nel secondo tempo non è mai riuscito a mettersi nella posizione giusta per poter puntare la porta. 

È stato anche un problema di disposizione in mezzo al campo? Il gioco non è mai parso armonioso…

È chiaro che dopo una sconfitta vengono fuori tanti problemi, ma va ricordato che l’assenza di Lo Celso si è rivelata fondamentale. Senza di lui Scaloni ha cercato un socio di Messi schierando il Papu Gomez largo a sinistra, ma non è riuscito nell’intento. 

Tuttavia è in difesa che sono venuti fuori i principali difetti di questa squadra. Romero è apparso più lento del solito, non avendo ancora del tutto recuperato dall’infortunio…

Nel primo tempo non mi è sembrato che l’Argentina abbia sofferto in difesa, anzi. Il portiere Martinez non ha fatto nemmeno una parata, e non è mai stato in pericolo. Poi nella ripresa ha pagato delle disattenzioni. La migliore qualità di Romero è la velocità, e nel primo gol è stato preso proprio sul tempo, quindi magari non stava al meglio. 

Sul secondo, invece, sembravano tutti in bambola…

Credo che abbiano avuto paura di commettere un fallo da rigore, hanno ‘accompagnato’ l’attaccante e alla fine ha segnato. Sono quelle cose che paghi carissimo, soprattutto in nazionale.

Cosa non le è piaciuto di questa partita?

Che l’Argentina sapeva come avrebbe giocato l’Arabia e non ha approcciato bene la partita. Non aveva giocatori per giocare sulla fascia cercando il fondo. Per esempio Di Maria è mancino e gioca a destra, quindi si accentra. In questo sarebbe potuto servire Nico Gonzalez della Fiorentina, che è infortunato. Ma a questa squadra mancano degli esterni veri e propri. Bisognava allargare di più il gioco, i terzini non hanno spinto, non so, per me è mancato questo.

Anche la tua Argentina, nel 1990, iniziò con un’inaspettata sconfitta contro il Camerun. In quel caso il vostro allenatore Carlos Bilardo addirittura disse che in caso di eliminazione al primo turno sarebbe stato meglio che l’aereo di ritorno cadesse piuttosto che tornare in Argentina…

Che storia, quella! (Ride) In realtà la prima partita è sempre difficile, e se la perdi ti complica la vita. Va anche detto che all’epoca c’era la possibilità di venire ripescati come migliori terzi, mentre adesso non c’è più. Dopo aver perso col Camerun sapevamo però di essere un gruppo forte. Tanti erano stati campioni nell’86 e arrivammo in finale non per il gioco espresso quanto per la coesione del gruppo. E poi c'era Diego...Per questo mi auguro che la squadra adesso abbia la forza di reagire.

Il Messico è un rivale ostico in questo contesto?

Guarda, l’Argentina col Messico ha sempre vinto ma sempre soffrendo. Ricordo il gol di Maxi Rodriguez (Argentina - Messico 2006 ndr). E contro avremo il Tata Martino, che è un amico e ci conosce bene. Loro, inoltre, devono vincere per forza perché se no sono fuori, o quantomeno si complicano la vita. Però è anche vero che il Messico che ho visto contro la Polonia sulla carta non è un rivale che può infastidire l’Argentina, se i nostri stanno bene. Ma devono reagire mentalmente alla sconfitta con l’Arabia. Sicuramente Scaloni starà lavorando sulla parte psicologica. 

In questo aspetto, nel gruppo attuale può essere più decisivo il capitano Messi oppure gente come Samuel e Ayala, due ex totem oggi nello staff tecnico che hanno sempre spiccato per la loro leadership?

Secondo me tutti, anche se il primo a far capire come stanno le cose deve essere l’allenatore. A noi, dopo la sconfitta con il Camerun, fu Bilardo a convocarci per farci capire che non avevamo più margine d'errore. Per primo l’allenatore, poi toccherà ai calciatori più esperti del gruppo come Messi, Otamendi… Ma devono riprendersi a livello mentale perché hanno perso con la squadra del gruppo che sembrava essere la più debole. Sembrava… perché nel calcio non ti devi mai fidare (ride).

Il fatto di avere contro Martino rende le cose ancora più difficili?

Credo che il Tata sappia quale squadra avrà di fronte, che giocherà contro Messi, che ha avuto al Barcellona. Ma non credo che farà le barricate per difendersi per poi andare in contropiede. Lui ha sempre cercato di fare gioco con il possesso. E potrebbe essere uno svantaggio per noi, senza dubbio.