La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha rifiutato martedì di riconoscere la titolarità dei diritti sul marchio "Maradona" da parte della società Sattvica, controllata dall'ex avvocato della stella del calcio argentino scomparsa nel 2020.

"La Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) respinge il ricorso della Sattvica", ha dichiarato il tribunale in un comunicato. "I documenti forniti a sostegno della richiesta di trasferimento non giustificano il trasferimento del marchio a favore di questa società".

La Sattvica è una società creata dall'avvocato Matias Morla dopo aver ricevuto da Diego Maradona la procura per l'uso commerciale del suo nome, con l'obiettivo di fornire sostegno finanziario alle sue sorelle.

Confermata la valutazione dell'EUIPO

Il tribunale ha così confermato la "valutazione dell'EUIPO", l'Ufficio dell'Unione Europea per la Proprietà Intellettuale.

Nel marzo 2021, l'EUIPO ha respinto, per le stesse ragioni, la richiesta di riconoscimento dei diritti sul marchio che il Sattvica e il giocatore gli avevano inviato prima della sua morte.

Questa decisione della CGUE può essere impugnata.

Nel 2021, i tribunali argentini hanno respinto un ricorso presentato dalle due figlie maggiori del calciatore, Dalma e Gianinna, in una battaglia legale contro Matias Morla.

La decisione del tribunale argentino ha permesso all'avvocato di continuare a utilizzare il marchio "Maradona".

Diego Armando Maradona, che ha collezionato 91 presenze internazionali e 34 gol per l'Argentina, è morto il 25 novembre 2020, all'età di 60 anni, dopo un arresto cardiaco nella sua villa di Tigre, nella provincia di Buenos Aires.

La carriera di Maradona come calciatore, dal 1976 al 1997, è stata segnata dalla vittoria della Coppa del Mondo 1986 con l'Argentina e da due titoli italiani e una Coppa UEFA con il Napoli, squadra in cui ha giocato dal 1984 al 1991.

El Pibe ha giocato anche nell'Argentinos Juniors (dal 1976 al 1980), nel Boca Juniors (1981 e tra il 1995 e il 1997), nel Barcellona (dal 1982 al 1984), nel Siviglia (1992/93) e nel Newell's Old Boys (1993/94).