E' durata poco più di cinque anni l'era Mancini in sella alla Nazionale Italiana: l'ex allenatore del Manchester City è stato scelto nel lontano 2018 per provare a dimenticare la tremenda delusione della mancata qualificazione a Russia 2018 causata dal ciclo di Giampiero Ventura.
Un ciclo che era nato, curiosamente, contro l'Arabia Saudita, quella che potrebbe - usiamo il condizionale - essere la Nazionale del suo futuro.
Al netto delle performance non sempre positive, come è normale che sia, quella di Mancini è stata una delle guide più longeve e più vincenti della nostra Nazionale, chiusa con 37 vittorie, 15 pari e 9 sconfitte.
Il grande trionfo
Roberto Mancini sarà comunque sempre legato alla storia azzurra per un titolo conquistato alla grande, l'Europeo 2020 vinto ai calci di rigore a Wembley, contro l'Inghilterra.
Un successo che lo ha reso quasi inamovibile dalla 'poltrona' della Nazionale anche quando la selezione guidata dal ct era riuscita nell'impresa di fallire per la seconda volta consecutiva il pass per la Coppa del Mondo, quella del 2022, sprecando tutto nelle due gare del girone contro la Svizzera.
E poi fallendo miseramente i play-off in cui gli azzurri, arrivati in condizioni mentali pessime, erano stati eliminati a Palermo dalla Macedonia del Nord.
Il record
Durante la gestione del marchigiano, che ha ben figurato anche in Nations League, l'Italia può vantarsi di aver centrare un record non da poco: 37 risultati utili consecutivi centrati, 30 vittorie e 7 pareggi (il precedente era di 30 e risaliva quasi ad un secolo fa).
Le critiche
Come in ogni gestione che si rispetti, non sono mancate le critiche al Mancini allenatore, non soltanto dopo la disfatta di pochi mesi fa.
La gestione del gruppo in alcuni frangenti del quinquennio, l'ostracismo verso alcuni giovani 'irresponsabili' e il dietrofront sulle convocazioni degli oriundi sono sono alcuni dei grandi temi che hanno riguardato l'Italia di Mancini.
Il rapporto con Vialli
Un altro tema è stato il rapporto con l'amico di una vita, suo assistente ad Euro 2020, una delle chiavi che ha permesso all'Italia di sbarazzare le concorrenti europee.
Proprio la separazione dai suoi fedelissimi, dopo Gianluca Vialli hanno appena lasciato il suo staff Alberico Evani e Attilio Lombardo, avrebbero pesato in maniera determinante per trovare il coraggio di dire addio all'avventura di commissario tecnico.