"Posso capire che qualcuno possa mettere in dubbio le nostre prestazioni e si interroghi al riguardo a causa del passato nel ciclismo. Sì, è una cosa che posso capire perfettamente". Lo ha detto Tadej Pogacar parlando in videoconferenza durante il secondo giorno di riposo del Tour de France, in cui lo sloveno è secondo in classifica a soli 10 secondi dalla maglia gialla Jonas Vingegaard.
Il riferimento è all'ombra del doping che, costantemente, aleggia sul ciclismo. "Ogni anno mi viene posta questa domanda durante il Tour - aggiunge - e non vedo alcuna differenza rispetto agli ultimi anni". Poi sulla situazione attuale alla vigilia della settimana decisiva (e conclusiva): "mi godo la battaglia - dice Pogacar -. Mi sarebbe piaciuto arrivare alla terza settimana con questo distacco dalla maglia gialla".
"Ho iniziato il Tour de France non al massimo della condizione, sapete tutti il motivo (i problemi a un polso ndr), quindi direi che siamo in una situazione ottima se guardiamo a qualche settimana fa". "Prima attaccavo di più senza pensare troppo, ora provo ad essere più intelligente e a curare di più ogni dettaglio - aggiunge -, anche perché il distacco è minimo e fare cose stupide non ha senso. Dobbiamo vedere dopo la cronometro a che punto saremo. Non è una terza settimana durissima".