Quello che tutti si sarebbero aspettati di vedere sul Gran Sasso si è, invece, visto sulla salita dei Cappuccini e sulla discesa successiva che ha permesso a Primoz Roglic e Geraint Thomas di rosicchiare 15 secondi in classifica a Remco Evenepoel che, una volta tagliato il traguardo di Campo Imperatore, era convinto che sarebbe arrivato tranquillamente alla seconda cronometro del Giro, in programma oggi.
Sulla corta, ma durissima salita di Fossombrone (che ha coronato un immenso Ben Healy), il campione del mondo belga ha dimostrato di andare in difficoltà quando la strada s'impenna sul serio e, in alcuni tratti dell'ascesa verso il Gran premio della montagna dei Cappuccini, i picchi di pendenza superano il 14% toccando anche il 19%. Un dato da tenere presente quando arriveranno le Alpi.
Questione di stile
Prima di analizzare il percorso della seconda tappa contro il tempo del Giro, alla quale non potrà partecipare Filippo Ganna, positivo al Covid - è, però, doveroso tornare sulla decisione della Soudal Quick-Step di affittare un elicottero per portare giù dal Gran Sasso i propri ciclisti.
Nulla di illegale. Tuttavia, come ci ha tenuto a sottolineare anche l'Uci, l'etica sportiva è un'altra cosa. E già, perché a differenza di chi ci ha messo due ore a scendere in macchina da Campo Imperatore, Remco e i suoi compagni sono arrivati in hotel dopo 20 minuti.
La reprimenda dell'Uci
Un comportamento duramente stigmatizzato, come dicevamo, dai vertici del ciclismo mondiale: "Questo fatto costituisce un vantaggio che va contro i principi di fair play e le disposizioni regolamentari per garantire la parità di trattamento per il trasferimento delle squadre ai loro alberghi".
L'Uci ha inoltre ricordato che "l'uso di un elicottero da parte di alcuni corridori per questo scopo va contro il principio della riduzione dell'impronta di carbonio, come indicato nelle specifiche degli organizzatori dell'Uci WorldTour".
Ed è per questa ragione che "l’Uci adotterà le misure e le sanzioni necessarie per garantire che tale pratica non si verifichi in futuro. L'Uci condanna fermamente questo comportamento che va contro i principi di fair play ed equità, valori fondamentali dello sport".
La nona tappa
Come dicevamo, però, la strategia della Soudal Quick-Step non ha sortito gli effetti desiderati, considerato che per la prima volta dall'inizio del Giro anche Evenepoel ha messo in evidenza i propri punti deboli.
Dopo il guizzo di Roglic, la maglia rosa è rimasta sulle spalle di Leknessund. A 8'' dal leader c'è Remco al quale sono rimasti 30'' di vantaggio sul campione sloveno, risalito fino alla terza posizione della generale. Quarto Joao Almeida e quinto l'altro protagonista di giornata, Thomas.
L'importanza dell'attacco riuscito di Roglic e Thomas va ben oltre i secondi recuperati in classifica. E già, perché potrebbe avere intaccato le certezze di Evenepoel alla vigilia della seconda cronometro individuale del Giro, quella che da Savignano sul Rubicone porterà dopo 35 chilometri al traguardo di Cesena.
Una tappa che, almeno sulla carta, è favorevole alle caratteristiche del capitano della Soudal Quick-Step che dovrebbe riuscire non solo a recuperare la maglia rosa e i 15'' persi ieri ma - considerato il percorso completamente pianeggiante - anche a incrementare il proprio vantaggio sui suoi rivali.
Per di più, l'addio di Ganna gli spalanca anche le porte della vittoria di tappa. Evenepoel, però, dopo quello che è successo ieri su e giù dai Cappuccini, non arriverà all'appuntamento con la mente sgombra di pensieri come aveva immaginato di fare dopo Campo Imperatore.
La partenza del primo corridore è stata fissata alle 13.10, mentre l'arrivo della maglia rosa, secondo la tabella di gara, dovrebbe registrarsi intorno alle 17.10. Tre, invece, i rilevamenti cronometrici prima del traguardo di Cesena: Fossa (dopo 13 km), Ruffio (23,1) e Cesena stessa (29).