Champions League: il Milan di Pioli e l'importanza dei dettagli

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Champions League: il Milan di Pioli e l'importanza dei dettagli
La parata di Maignan
La parata di MaignanProfimedia
Il gol di Brahim Diaz, all'andata. La parata di Mike Maignan, al ritorno. E i rossoneri volano ai quarti, eliminando il Tottenham di Antonio Conte

I dettagli. Quelli importanti. Quelli che decidono una partita o un'eliminatoria. Nella doppia sfida tra il Milan e il Tottenham, sono stati due. Entrambi a favore dei campioni d'Italia. Il primo a Milano, tre settimane fa. Il secondo a Londra, ieri. Un gol e una parata. Ma non un gol e una parata qualsiasi. Pe quanto un allenatore possa dare il proprio contributo - sicuramente fondamentale in un senso o nell'altro - chi decide per davvero le sorti di un incontro di calcio sono i protagonisti in campo.

A spostare l'inerzia nella gara d'andata, disputata a San Siro, è stato il volo d'angelo di Brahim Diaz. Il più piccolo di tutti ha, di fatto, deciso con un gol di testa l'ottavo di finale di Champions League che ha messo di fronte il Diavolo agli inglesi. E lo ha fatto lanciandosi vero il pallone non curante del rischio andare a sbattere contro quel marcantonio di Fraser Forster. Rischio al quale non ha nemmeno pensato.

Il gol di Brahim Diaz
Il gol di Brahim DiazAFP

Da un dettaglio offensivo a uno difensivo. Quello di Mike Maignan che ha fatto capire ad Antonio Conte e, più in generale, a tutti i tifosi spurs che ai quarti di finale ci sarebbe andato il Milan. E già, perché sul colpo di testa a botta sicura di Harry Kane tutto il Tottenham Stadium era già pronto a esplodere. E, invece, no. 

Tirare fuori la sua assenza non era soltanto una scusa per giustificarsi dall'evidente involuzione della propria squadra. Quando Stefano Pioli si riferiva ai lunghissimi tempi di recupero del proprio portierone lo faceva con la consapevolezza e l'amarezza di chi aveva perso uno degli uomini più decisivi della corsa scudetto dello scorso anno. Il suo Milan non è concepibile senza il francese e, ieri sera, ne abbiamo avuto la dimostrazione plastica.

Due tuffi. Due gesti tecnici privilegiati. Due dettagli, appunto, che hanno permesso al Milan e non al Tottenham di andare avanti nella massima competizione europea.