Alla fine, almeno per un'ora è sembrato giocare fuori casa il Paris Saint Germain. Colpa di un Bayern Monaco che è sceso in campo volendo mantenere il possesso di palla in ogni occasione, dominando a centrocampo grazie a un palleggio fluido e a una disposizione dinamica dei suoi elementi più scattanti. E tra questi è stato decisivo il più temuto, quel Kingsley Coman che ha nuovamente punito la sua squadra del cuore. La squadra nella quale è nato e cresciuto come calciatore.

Già abilissimo a bloccare Hakimi sull'out destro nel primo tempo, all'inizio della ripresa il parigino ha colpito al volo su cross di Davies per rompere il ghiaccio. Coadiuvato in parte da una presa poco ferma di Donnarumma, il francese ha trasformato il sogno del Psg in un incubo. Il tutto dopo un primo tempo nel quale senza Sergio Ramos, capace di chiudere ogni falla, il Bayern avrebbe potuto concretizzare il dominio. 

A livello tattico, Nagelsmann ha dato una lezione a Galtier per almeno un'ora, quando ha portato il pallino del gioco dalla parte sua chiudendo spesso i rifornimenti a Neymar e Messi, uno dei pochi che ci ha provato, ma quasi sempre tramite iniziative personali.  Poi, è entrato Kylian Mbappé, l'unico capace di fare davvero la differenza nonostante non stesse al meglio. Il capocannoniere dei Mondiali è stato capace di far tremare tutta la difesa bavarese, andando persino in gol con un inserimento da centravanti puro. Peccato che l'alluce di Nuno Mendes fosse in fuorigioco nell'azione in questione. La revisione del Var interrompeva la festa dei parigini, che tornavano a sentirsi traditi da Coman, ancora una volta determinante.

Per il ritorno, tuttavia, c'è speranza. Se Mbappé a mezzo servizio ha fatto impazzire il suo connazionale Upamecano, cosa potrà fare quando sarà totalmente recuperato?