Che Primavera! E non ci riferiamo alle splendide giornate che da qualche settimana annunciano, sempre più in anticipo, l'arrivo dell'estate. La 'P' maiuscola, il Milan di Ignazio Abate se l'è meritata in campo.
Soprattutto in Europa, dove i giovani rampanti rossoneri sono riusciti a bissare l'impresa della scorsa stagione, raggiungendo le Final Four di Nyon dopo aver battuto il Real Madrid di Alvaro Arbeloa dagli undici metri.
E, del resto, oramai è diventata una consuetudine, considerato che anche il pass ai quarti di finale, capitan Zeroli e compagni l'avevano ottenuto, contro il Braga, sempre dal dischetto grazie alle parate di Raveyre che si è, di nuovo, meritato tutti gli elogi che gli sono stati fatti negli ultimi mesi.
L'ultimo ostacolo
A questo punto, però, sognare di migliorare il risultato della scorsa stagione non è solo legittimo, ma anche doveroso per la squadra di Abate che, oltre alle parate del suo piccolo grande portiere, può contare sui gol di Camarda e la magia di Sia, già protagonista contro i blancos.
E proprio come già successo ai quarti, anche in semifinale, il Milan si ritroverà di fronte un avversario che gode dei favori dei pronostici. E già, perché i rossoneri sanno bene che anche contro il Porto ci vorrà una vera e propria impresa.
I lusitani, tuttavia, dovranno fare molta attenzione alla voglia di stupire che i loro prossimi avversari hanno dimostrato di avere ogni volta che sono scensi in campo in Europa.
Dna europeo
E già, perché a differenza delle altalenanti prestazioni in campionato, fedele alla tradizione del proprio club e del suo dna, la Primavera milanista ha fatto capire di prendere estremamente sul serio ogni loro partita in Youth League, dimostrando di poter superare con il cuore e il carattere anche gli ostacoli che, alla vigilia, erano stati descritti come insormontabili.
Prova ne sia che il Milan è uscito vincitore del proprio girone che comprendeva squadre di grandissimo valore come Borussia Dortmund, Newcastle e PSG.
L'ultima dimostrazione della resilienza rossonera è arrivata grazie alla grande partita disputata contro il Real, affrontato a viso aperto e senza nessun timore reverenziale, nonostante i merengues fossero stati indicati, sin dall'inizio del torneo, come i principali favoriti per la vittoria finale del torneo.
Ora, però, a 90 minuti dalla finale c'è un Milan determinato a archiviare definitivamente la sconfitta della scorsa stagione contro l’Hajduk Spalato e confermare di potersela giocare tutti. Sebbene, quando manca un solo ostacolo per raggiungere un traguardo storico, l'obiettivo non è più quello di competere, bensì di vincere.