Serie A, occhio alla Juventus: rischio fallimento per le romane e le milanesi

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Serie A, occhio alla Juventus: rischio fallimento per le romane e le milanesi
Massimiliano Allegri
Massimiliano AllegriAFP
Nel caso in cui i bianconeri di Allegri dovessero riuscire a culminare la propria rimonta in classifica, due tra Lazio, Roma, Inter e Milan rimarrebbero fuori dalla Champions League

Fatta eccezione per la Lazio seconda, l'unica big che è riuscita a mantenere, nell'ultimo mese, lo stesso passo del Napoli non è né la terza né la quarta né la quinta e, per dirla tutta, nemmeno la sesta in classifica.

Con quattro vittorie e una sconfitta nelle ultimi cinque gare di campionato (bottino identico a quello raccolto dalla capolista e un solo punto in meno rispetto ai biancocelesti di Maurizio Sarri), la Juventus ha mandato un messaggio forte e chiaro a chi continua a starle davanti ma non con lo stesso vantaggio di qualche settimana fa, quando più d'uno era convinto che i bianconeri, penalizzati di 15 punti, non avrebbero potuto rappresentare un'insidia per le aspiranti alla prossima edizione della Champions League.

E, invece, negli ultimi cinque turni di campionato la squadra allenata di Massimiliano Allegri ha recuperato ben sei punti all'Inter e alla Roma (che, per giunta, l'ha pure battuta nello scontro diretto) e cinque al Milan. E non si può nemmeno dire che la Juve abbia potuto approfittare degli impegni europei delle rivali, perché in questo stesso periodo Bonucci e compagni hanno giocato le stesse partite dei giallorossi e, addirittura, due in più delle milanesi.

Lazio 52 punti (+11 dalla Juve)

Maurizio Sarri
Maurizio SarriAFP

Lo scatto in campionato compiuto dagli uomini di Sarri, negli ultimi 30 giorni, potrebbe rivelarsi decisivo nella corsa a uno dei tre posti ancora disponibili in zona Champions. Per riuscire a superare l'Inter e impadronirsi del secondo posto, però, i biancocelesti hanno rinunciato alla Conference League.

Una scelta azzardata per una squadra già eliminata anche dalla Coppa Italia e che, se le cose dovessero andare male pure in campionato, si ritroverebbe a giugno con le mani vuote. Un rischio che il tecnico toscano ha voluto correre, cosciente di non avere una rosa in grado di competere su tutti e tre i fronti, e che potrebbe pagare in prima persona nel caso in cui le cose dovessero andare per il verso sbagliato. 

Inter 50 punti (+9 dalla Juve)

Simone Inzaghi
Simone InzaghiAFP

Immaginare Simone Inzaghi sulla panchina dell'Inter anche la prossima stagione è un esercizio di fantasia e ottimismo che i tifosi nerazzurri sarebbero pure disposti a fare. Anche perché vorrebbe dire che la propria squadra si è resa protagonista di un finale di stagione entusiasmante, con l'arrivo fra le prime quattro in campionato, la vittoria della Coppa Italia e il pass per le semifinali di Champions League.

Il risultato finale del doppio confronto con il Porto non può né deve nascondere i problemi strutturali di una squadra - e qui le reponsabilità quanno divise tra il tecnico emiliano e i propri giocatori - e di una società che hanno perso la bussola. Le dichiarazioni con le quali Giuseppe Marotta ha scaricato Lukaku e Lautaro prima dell'inizio della partita più importante dell'anno sono la cartina al tornasole di un club allo sbando, guidato da una proprietà che non vede l'ora di venderlo.

Milan 48 punti (+7 dalla Juve)

Stefano Pioli
Stefano PioliAFP

Discorso simile, fatta eccezione per la poca stabilità societaria, per l'altra squadra milanese. Aver eliminato il Tottenham e essere riusciti finalmente a tornare tra le otto migliori squadre del vecchio continente è senza dubbio un grande traguardo. Ma parziale. E già, perché se alla fine della stagione sarà l'unica cosa da ricordare, per i tifosi rossoneri ci sarà ben poco da festeggiare.

I campioni d'Italia si sono resi protagonisti di una stagione balbettante, dove i bassi sono stati ben più numerosi degli alti. E se è vero che la società guidata da Gerry Cardinale ha grandi progetti, come dimostra la voglia di avere uno stadio tutto per sé, è altrettanto vero che sia i responsabili (Maldini e Massara) di una direzione sportiva duramente criticata per il deficitario bilancio della campagna acquisti (su tutti De Ketelaere e Origi) che Stefano Pioli saranno chiamati a dare una spiegazione di una possibile stagione in bianco. Perché è così che si fa nelle grandi società. 

Roma 47 punti (+6 dalla Juve)

José Mourinho
José MourinhoAFP

A differenza della Lazio, la Roma è ancora viva in Europa, ma i cinque punti in meno in classifica potrebbero penalizzare oltremodo il club giallorossi. E non ci riferiamo chiaramente alla rivalità cittadina, bensì alla distanza che separa la squadra di José Mourinho dalla Juventus.

Sono appena sei, infatti, i punti di vantaggio di Pellegrini e compagnia sui bianconeri, senza dimenticare che a quota 45 punti c'è anche l'Atalanta che non abbiamo preso in considerazione in questa analisi non perché non crediamo che i nerazzurri possano arrivare tra le prime quattro, ma perché se non dovessero riuscirci nessuno si sognerebbe mai di parlare di fallimento.