Mauro Meluso, Maurizio Micheli, Antonio Sinicropi, Edo e Valentina De Laurentiis. Questa la rappresentanza del Napoli che oggi pomeriggio ha avuto un confronto diretto con Rudi Garcia, allenatore azzurro, presso l'Hotel Parker. Mancava, dunque, il presidente Aurelio De Laurentiis, primo responsabile del collocamento del tecnico francese sulla panchina del Diego Armando Maradona.

Il motivo era ovvio: dopo la debacle in casa contro la Fiorentina nella quale Garcia ha subito un'autentica lezione da parte di Vincenzo Italiano, il Napoli ha fallito l'aggancio al terzo posto e il povero gioco proposto dai campioni d'Italia è stato uno dei capi d'accusa principali verso l'allenatore transalpino, che per molti ha anche sbagliato i cambi.

Fiducia a tempo

Per il momento, tuttavia, sembra scongiurata l'ipotesi esonero, con la dirigenza azzurra che sembra intenzionata di dare tempo a Garcia. Questa misura sarebbe stata presa in considerazione per non dare troppo presto un segnale di arrendevolezza. Del resto, il francese è stato scelto da De Laurentiis, il quale con un esonero così affrettato sconfesserebbe la sua stessa decisione. La sua permanenza come allenatore azzurro sarebbe quindi stata accettata con riserva.

Tuttavia, non sembra che Garcia abbia troppo margine. Dopo la sosta per le nazionali il Napoli affronterà prima il Verona al Bentegodi, poi l'Union in Champions e il Milan in casa. Un tris di partite che daranno molti segnali nell'immediato ma che varranno anche per il futuro. Di certo c'è che la dirigenza napoletana sta già facendo il casting per il possibile sostituto del francese. Tra i nomi spunta quello di Igor Tudor, svincolato. Ma, almeno per ora, Garcia resterà al suo posto. Un posto molto traballante.