Roma, Pinto: "Nessuno scontro tra me e Mourinho, ci confrontiamo faccia a faccia"

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Roma, Pinto: "Nessuno scontro tra me e Mourinho, ci confrontiamo faccia a faccia"

Tiago Pinto
Tiago PintoProfimedia
"Non siamo felici dell'avvio di stagione, ma niente panico" ha spiegato il general manager giallorosso a Trigoria.

"Non c'è alcuno scontro tra me e Mourinho. Tutto quello che pensiamo ce lo diciamo in faccia e siamo motivati per far bene". Così Tiago Pinto, general manager della Roma, ha commentato il suo rapporto con lo Special One.

Del rinnovo del tecnico non ha voluto parlare perché "sono cose che affrontiamo internamente", ha specificato il general manager che si è poi soffermato sull'avvio difficile in campionato.

"È vero che nessuno di noi è contento della situazione, ma non c'è motivo di panico. Stiamo parlando di tre partite difficili perché il mercato è aperto. È ovvio che non siamo contenti, ma siamo consapevoli di poter far meglio. Dopo la sosta avremo tutte le condizioni per migliorare" ha detto Pinto. 

"Non cerco guerre o polemiche"

A chi gli chiede del rapporto con gli arbitri ha invece risposto: "Siamo alla terza giornata del campionato, non voglio fare guerre o polemiche. Dobbiamo sentire quello che dicono i direttori di gara, ma loro devono sentire anche quello che diciamo noi. Io onestamente ho un po' smesso, perché non riesco a capire la differenza tra Zaniolo a Napoli e Rui Patricio contro il Milan. Non è una critica, ma non capisco l'uniformità di giudizio". 

"Quando comincia una sessione di mercato ci sono tre piani diversi sui quali operiamo: quello tecnico, quello economico e quello strategico. Penso che se facciamo il paragone tra giocatori andati via e chi è arrivato, oggi la squadra è più forte, abbiamo più soluzioni" ha aggiunto Pinto.

"Champions prima ambizione"

"Sul tema della Champions, dal primo giorno che sono arrivato qui ho capito che questa è la prima ambizione per questa squadra, anche per me lo è. Dopo se arriviamo o meno è un altro tema" ha aggiunto.

"Se siamo obbligati? Sono parole che non uso. Quando vado a prendere giocatori come Wijnaldum, Dybala, Lukaku, Tammy tu devi dirgli qualcosa. Tu pensi che non vengano se non lottano per obiettivi come la Champions? Non è così. Dal mia punto di vista è questa la logica, non penso che io e l'allenatore siamo in disaccordo" ha concluso.