Milan-Roma
Entrambi eliminati in Coppa Italia e con il fiato sul collo dei propri dirigenti. Stefano Pioli e José Mourinho non stanno attraversando il loro miglior momento da quando sono arrivati sulla panchina di Milan e Roma.
La sconfitta nel derby contro la Lazio è stata incassata malissimo sia dalla società che dai tifosi che, però, sono agli antipodi quando si tatta di giudicare l'operato dello specialone: per la Curva Sud, Mou è uno di loro, mentre con la famiglia Friedkin i rapporti sono freddi, a tratti freddissimi.
Non meno doloroso il passo falso del Milan contro l'Atalanta a San Siro. I rossoneri, alla fine della gara, se la sono presi con l'arbitro Di Bello, ma l'eliminazione rimediata in Champions e i nove punti di distacco dall'Inter in campionato dovrebbero far riflettere un po' tutti.
Ed è per tutte queste ragioni che la sfida tra rossoneri e giallorossi è una sorta di spareggio tra i due allenatori: la panchina del perdente diventerà quella più calda. E no, un pareggio non serve a nessuno.
Juventus-Sassuolo
Lo scorso autunno, quando gli hanno chiesto per chi facesse in tifo in Italia, Pep Guardiola non ha avuto dubbi: "Per il Sassuolo". Per i ragazzi terribili di Dionisi che, in quattro giorni, dal 23 al 27 settembre, erano riusciti a battere la Juventus al Mapei Stadium e l'Inter a San Siro.
La loro frizzante filosofia di gioco, tuttavia, non ha messo gli emiliani al riparo dei pericoli delle zone basse della classifica. Anzi, dopo il doppio exploit settembrino, Berardi e compagni sono caduti in una fortissima depressione: da allora, in campionato, sono arrivati 7 sconfitte, 4 pareggi e 2 vittorie, l'ultima pochi giorni fa contro un'altra squadra "europea": la Fiorentina.
Ed è proprio per questo motivo che la Juve dovrà fare molta attenzione alla sfida che la aspetta martedì prossimo allo Stadium perché è davvero molto complicato prevedere come giocherà il Sassuolo.
Dopo il trionfo in extremis contro la Salernitana, tuttavia, la Vecchia Signora vorrà rimanere incollata ai tubi di scappamento dell'Inter capolista, impegnata tre giorni prima al Brianteo contro il Monza.
Venezia-Sampdoria
Seconda contro decima. All'inizio del torneo nessuno avrebbe potuto immaginare che, dopo 19 giornate, il Venezia non solo sarebbe stato più su alla Sampdoria, ma che i veneti davanti avrebbero avuto soltanto una squadra (il Parma).
La classifica, però, non mente quasi mai e i ragazzi di Vanoli sono stati protagonisti di una superba prima parte di campionato che li ha proiettati talmente in alto che, a questo punto, l'ambizione di rimanere in zona playoff fino alla fine è il minimo che i tifosi veneti esigono dai loro beniamini.
Non sarà semplice, tuttavia, riuscirci, perché il torneo cadetto è molto lungo e, per questo, concederà alle grandi ritardatarie il tempo di recuperare il gap dalle prime posizione.
E tra queste grandi c'è sicuramente la Samp che sta faticando tantissimo a riprendersi dal disastroso avvio di stagione, ma che alla lunga, se Andrea Pirlo riuscirà a trovare la quadratura del cerchio, non può non far paura.
Cittadella-Palermo
Tra le grandi incognite di questi primi cinque mesi di stagione c'è anche il Palermo che, ogni volta che si è avvicinato alla vetta, è stato respinto più per demeriti propri che per meriti altrui.
Lo stesso discorso fatto per il Venezia vale per il Cittadella. Anzi, forse anche di più perché i ragazzi di Gorini hanno dimostrato di essere una delle squadre più regolari e costanti del torneo. Qualità che, in una competizione logorante come la B, potrebbero rivelarsi decisive.
Basti pensare che, negli ultimi due mesi e mezzo, soltanto la Cremonese è riuscita a battere - due volte (in campionato, prima, e in Coppa Italia, poi) - i veneti che non perdono, appunto, una gara dallo scorso 31 ottobre.
Sei vittorie, compresa quella al Barbera, e due pareggi: questo l'impressionante ruolino di marcia del Cittadella che, però, se la dovrà vedere con un Palermo in netta ripresa dopo lo scivolone interno contro il Catanzaro dello scorso 1 dicembre.