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Bonucci porta in tribunale la Juve e le chiede il risarcimento danni

Leonardo Bonucci con la maglia dell'Union
Leonardo Bonucci con la maglia dell'UnionAFP
L'ex capitano bianconero non ha digerito il modo in cui è stato invitato ad andarsene da un club del quale era leader sia in campo che nello spogliatoio e ha fatto sapere che non terrà per sé un euro in caso di vittoria in tribunale

Non lo fa per soldi. Leonardo Bonucci ha, infatti, intenzione di devolvere a Neuroland, associazione che sostiene le famiglie dei bambini ricoverati nel reparto di neurochirurgia pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino e Live Onlus, l'eventuale cifra che la Juventus dovrà versare sul suo conto corrente per risarcirlo.

E già, perché l'ex capitano bianconero, secondo quanto rivelato da Gianluca Di Marzio, porterà la Vecchia Signora in tribuanle per "risarcimento danni dovuta alla presunta mancanza delle adeguate condizioni di allenamento e di preparazione a disposizione di Bonucci, subendo danni di natura professionale e d’immagine".

Legittimo principio

Secondo quanto riportato, "dal punto di vista di Bonucci, questa decisione non rappresenta una guerra personale, ma un fatto di legittimo principio, che il giocatore ha deciso di portare avanti anche altri calciatori che si sono trovati e si trovano alle prese con situazioni similari a quelle da lui vissute, non avendo però la possibilità di reagire".

"Per il giocatore, le situazioni che ha dovuto fronteggiare una volta messo ai margini della rosa sono state ritenute “anomale” per un professionista, come il fatto di dover svolgere allenamenti serali in orari differenti rispetto a quelli dei compagni, senza mai incontrare lo staff tecnico".

"Ma anche il fatto di non avere accesso a palestra, piscina e ristorante, o comunque senza la dovuta assistenza. La scelta della società di non inserire il giocatore nella lista dei convocabili, inoltre, ha fatto sentire il giocatore volutamente abbandonato a sè stesso, attraverso una strategia ritenuta da lui premeditata".