Spalletti: "Con la Macedonia conta solo vincere", pace fatta con Totti

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Spalletti: "Con la Macedonia conta solo vincere", pace fatta con Totti
Luciano Spalletti
Luciano SpallettiProfimedia
Il ct degli azzurri: 'L'Olimpico pieno per me è come l'arcobaleno"

"Si possono fare duemila discorsi, però poi domani bisogna andare a vincere e fare una buona prestazione. Conta solo questo anche perché spesso il risultato è figlio della prestazione". Lo ha detto Luciano Spalletti, ct dell'Italia, alla vigilia della gara con la Macedonia del Nord.

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Parlando dell'atmosfera che troverà domani allo stadio ha invece aggiunto: "Per me l'Olimpico pieno è come l'arcobaleno. Per tutti i momenti passati qui con una squadra stupenda (Roma, ndr), dove abbiamo prodotto un calcio che trascinava il pubblico nel creare anche nuovi slogan. Abbiamo ottenuto risultati importantissimi, anche se come titoli non ne abbiamo vinti tanti, ma quel calcio lì ha provocato un messaggio indelebile nei bambini dell'epoca. Quella è un'altra vittoria".

A chi gli chiede chi calcerà un eventuale rigore ha risposto: "Noi ne abbiamo tre di quelli bravissimi. Io mi aspetterei per la personalità che ha e per la qualità che Jorginho vada a prendersi il pallone. Sono sicuro che lui non si tirerà indietro".

Capitolo Totti: pace fatta al Bambino Gesù

L'annunciata pace è arrivata. Con un caloroso abbraccio Luciano Spalletti e Francesco Totti si sono messi alle spalle i dissidi del passato: il ct della nazionale e l'ex capitano della Roma si sono incontrati all'ospedale Bambino Gesù di Roma in occasione della visita ai piccoli pazienti della struttura pediatrica. I due si sono scambiati un abbraccio a sorrisi. Spalletti era accompagnato dal presidente della Federcalcio Gabriele Gravina e dai dirigente azzurri Gianluigi Buffon e Angelo Peruzzi e dal difensore Giovanni Di Lorenzo.

"L'abbraccio con Totti? Francesco è stato un capitolo entusiasmante della mia storia da allenatore. Con lui ho fatto uno dei giri più belli su questa giostra del luna park. gli ho visto fare giocate incredibili e devo essergli riconoscente. Non ho mai smesso di abbracciarlo. E' stato ancora più bello andare lì con lui - ha aggiunto - Quando vado mi sembra di donare uno e di ricevere mille. Quando entriamo nelle stanze gli occhi dei bambini diventano di mille colori perché ti vedono come un super eroe, invece sono loro ad avere il super potere di donarti questa sensazione che ti fa capire che c'è bisogno di amore e amicizia vera".