Finale di Coppa Italia, Inter: testa al City e gambe alla Viola, obiettivo "mini triplete"

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Finale di Coppa Italia, Inter: testa al City e gambe alla Viola, obiettivo "mini triplete"
Comandante Lautaro
Comandante Lautaro
AFP
Contro la Fiorentina, i nerazzurri possono conquistare il loro secondo titolo stagionale. Il più importante sarà quello in palio il prossimo 10 giugno a Istanbul. Eppure la rincorsa alla Champions dell'Inter comincia proprio dalla Coppa Italia.

La Coppa Italia è quella competizione a cui nessuno pensa ad agosto, ma che, spesso e volentieri, finisce per salvare la stagione di un top team. A differenza della Fiorentina, che sta vivendo il suo sogno e, comunque vada, è già un successo, l'Inter si gioca molto nella finale che si disputerà stasera all'Olimpico di Roma.

È normale che la testa dei nerazzurri sia, in parte, già proiettata a Istanbul, dove il prossimo 10 giugno la squadra di Simone Inzaghi proverà a ribaltare tutti i pronostici aggiudicandosi l'edizione 2022-2023 della Champions League.

Tuttavia, arrivare alla super sfida contro il Manchester City con la tranquillità di aver raggiunto il proprio obiettivo quantomeno in Coppa Italia, dopo un campionato disastroso, potrebbe fare la differenza a livello mentale.

Il calendario dell'Inter
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E già, perché per quanto possa essere vero che la finale di Champions League sia già di per sé un grandissimo traguardo, è altrettanto vero che chiudere la stagione con una misera Supercoppa in più in bacheca non era quello che i tifosi interisti avrebbero immaginato a inizio stagione.

Alla vigilia della sfida con i viola, Beppe Marotta ha finalmente sciolto il nodo Inzaghi: "Mai pensato di cambiarlo. Resta al 100%". Beh, detto da uno che non sa, vista l'instabilità societaria dell'Inter, se rimarrà al 100% può voler dire tutto o nulla.

Simone Inzaghi
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La versione del dirigente nerazzurro coincide, però, con quella che ha dato anche il tecnico emiliano: "Resto all’Inter al 100%, confermo la percentuale. Non mi sono mai sentito precario. Ho sempre lavorato per l'Inter 24 ore al giorno, con staff e giocatori. Poi sappiamo che gli allenatori sono giudicati sempre e costantemente per i risultati che ottengono".

Quello che è certo è che, al netto della sconfitta contro il Napoli, l'Inter arriva alla finale di Coppa Italia in un gran momento di forma. Il passo falso del Maradona, infatti, va preso con le pinze ed è coerente con la pessima campagna dei nerazzurri in Serie A.

Lo stato di forma dell'Inter
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Da una parte, la consapevolezza che la Juventus sarebbe stata penalizzata e, dall'altra, il non proprio brillante momento del Milan hanno suggerito all'Inter che avrebbe potuto essere una buona idea quella di prendersi una giornata di riposo, dopo otto vittorie consecutive.

Tuttavia, misurarsi ai fiammanti campioni d'Italia al massimo delle proprie possibilità sarebbe stato un ottimo banco di prova in vista della finale di Champions League. Ma quest'anno, l'Inter ha deciso, da un certo punto in poi, di utilizzare il campionato per allenarsi in vista degli impegni europei o, come successo a Napoli, per far rifiatare i propri titolari.

Contro la Fiorentina non succederà la stessa cosa. Su questo non ci sono dubbi. E, del resto, con un titolo in palio (e la consapevolezza di partire sfavoriti contro il City), sarebbe assurdo farlo.

È stato lo stesso Inzaghi ad assicurarlo (sebbene il fatto che ci sia stato bisogno di farlo un po' preoccupa...): "Non credo che qualcuno di noi scenderà in campo pensando alla Champions: tutti vogliamo riportare la Coppa Italia a Milano. Non tireremo indietro la gamba: abbiamo fatto dei sacrifici per arrivare fino in fondo e non mancherà l’impegno dei ragazzi".