Da Taibi e Rampulla a Provedel, passando per Brignoli, i portieri italiani goleador

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Da Taibi e Rampulla a Provedel, passando per Brignoli, i portieri italiani goleador
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La gioia di Provedel e compagni
La gioia di Provedel e compagniAFP
Il guizzo da centravanti del portiere della Lazio lo inserisce in uno strettissimo e glorioso novero. Ma il peso specifico del suo gol in Champions League è senza dubbio un altro rispetto a quello dei suoi predecessori

Un terzo tempo alla LeBron James, quando tutto sembrava finito e dunque tutto era permesso, persino aggiungersi ai compagni di squadra pronti all'arrembaggio finale. Quando Ivan Provedel si è avventurato nell'area dell'Atletico Madrid il tempo stava per scadere, ma la speranza era ancora viva. La speranza di chi fino ai 16 anni ha fatto il centravanti nelle giovanili dell'Udinese. La speranza di chi con uno stacco in perfetto tempismo ha permesso alla sua Lazio di pareggiare per 1-1. Prima di lui, anche Marco Amelia aveva segnato in un'azione simile in Europa, ottenendo il gol del pari del suo Livorno in casa del Partizan Belgrado.

Il gol di Provedel è il primo di un portiere italiano in Champions League. E per giunta su azione. Un acuto che inserisce il laziale in una stretta cerchia nella quale possono risiedere solo Butt, Enyemana e Bolat. Solo con quest'ultimo, però, il nativo di Pordenone condivide l'onore di aver centrato il bersaglio a palla in movimento. Qualcosa che lo rende unico, a differenza dei suoi predecessori, in Italia e in Europa. Già autore di un centro nel match finito 2-2 tra la sua Juve Stabia e l'Ascoli nel febbraio del 2020, il portiere friulano ingrandisce maggiormente la sua leggenda di uomo della provvidenza.  

Siciliani baldanzosi

Negli anni '90, la figura del portiere era ancora quella di un 'semplice' ultimo baluardo che si dedicava a chiudere la porta agli avversari e, al massimo, a rilanciare il pallone a campanile per far ripartire l'azione e guadagnare metri. La rivoluzione copernicana che avrebbe visto Manuel Neuer diventare un libero e quasi un regista difensivo era ancora un'utopia. Eppure, alcuni estremi difensori erano posseduti dal demone del rischio, l'unico in grado di permettere loro di essere efficaci anche fuori dai pali.

Il primo a segnare un gol fu Michelangelo Rampulla, che il 23 febbraio del 1992 entrò nella storia con un perfetto inserimento di testa per regalare alla sua Cremonese il pari in extremis in casa dell'Atalanta. Un'impresa, quella del siciliano, ripetuta nove anni dopo dal suo conterraneo Massimo Taibi, che sempre con uno scatto rabbioso culminato con un colpo di testa trovò il gol del pari per la Reggina nel match casalingo contro l'Udinese. Due 1-1 che sono entrati nel mito nella decada dei '90.

L'esplosione di Brignoli

Prima dell'exploit di ieri targato Provedel, nel decennio scorso a entrare nel ristrettissimo club era stato Alberto Brignoli, portiere attualmente al Panathinaikos. All'epoca estremo difensore del Benevento, Brignoli trovò con un colpo di testa in torsione il gol del 2-2 finale tra i sanniti e il Milan. Quel 3 dicembre del 2017, l'acuto del portiere bergamasco permise inoltre alla squadra in quel momento allenata da un rampante Roberto De Zerbi di trovare il primo punto della loro storica prima stagione in Serie A. Un'esplosione di gioia al quadrato.

Le reazioni in Europa

Le immagini del colpo di testa del portiere della Lazio al 95' per l'1-1 contro l'Atletico Madrid hanno poi fatto il giro del mondo, venendo riprese da vari media. Persino la  Uefa ha dedicato un post sui social a Provedel e al suo colpo di testa. "È una notte che ricorderò per tutta la vita", ha commentato il giocatore della Lazio ai microfoni ufficiali della Uefa.