Matteo Arnaldi compie l’impresa a Madrid, un risultato che rimarrà nella storia della sua carriera.
Dopo aver fatto scalpore due anni fa battendo Casper Ruud (allora numero 4 del mondo) al primo turno, l'azzurro ripete il colpo, ma stavolta la vittoria è ancora più memorabile. Al secondo turno dell'Open di Madrid, Arnaldi si è imposto con un 6-3 6-4 su Novak Djokovic, regalando così alla sua carriera la vittoria più importante.
La partita, durata un'ora e 41 minuti, ha segnato il trionfo più prestigioso per l’italiano. Djokovic, in cerca del tanto desiderato titolo numero 100, continua la sua rincorsa, mentre Arnaldi guarda già al terzo turno, dove incontrerà il bosniaco Damir Dzumhur, vincitore contro Sebastian Baez.

"Ho battuto il mio idolo, incredibile"
"Novak è il mio idolo, ero già contento di poterci giocare contro, perchè non era mai successo. Invece l'ho battuto è incredibile". Così Matteo dopo aver eliminato Novak Djokovic al secondo turno del Masters 1000 di Madrid.
"Per riuscirci ho dovuto giocare al mio meglio - ha continuato l'italiano n.44 al mondo -. Sapevo che lui non è in un gran momento di forma così ho cercato di portare avanti gli scambi e di farlo sbagliare".
"Ovviamente ero molto teso all'inizio, quasi me la facevo sotto, anche perchè da quando avevo 9 o 10 anni ho cominciato a guardare le sue partite - ha ammesso Arnaldi, 24 anni - ma poi con l'andare avanti della partita mi sono calmato. Sono stato contento di prendere il break per primo, perchè sapevo che prima o poi me l'avrebbe fatto lui. È stato tutto perfetto".