Spagna, la Nazionale femminile ancora contro la Federcalcio: no alla convocazione

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Spagna, la Nazionale femminile ancora contro la Federcalcio: no alla convocazione

La sede della RFEF
La sede della RFEFAFP
"La Federcalcio spagnola non è in grado di obbligarci a rispondere alla convocazione alla Nazionale" ha spiegato l'"ala dura" delle giocatrici in protesta contro la RFEF.

"La Federcalcio spagnola non è in grado di obbligarci a rispondere alla convocazione alla Nazionale. Va contro le regole Fifa". È uno dei passaggi centrali di un duro comunicato siglato da diverse campionesse del mondo di calcio a poche ora della presentazione della lista delle convocazioni da parte della nuova ct della nazionale, Montsè Tomà.

La loro tesi è molto semplice: da quando hanno chiesto cambi radicali ai vertici federali non è cambiato assolutamente nulla, per cui rimane ferma la loro decisione di non giocare più in Nazionale, presa giorni fa.

"Noi, come giocatrici professioniste studieremo le possibili conseguenze legali a cui ci espone la RFEF", dopo questo rifiuto, tanto più, si legge nella nota, che la convocazione "non è stata effettuata in modo tempestivo, ai sensi dell'articolo 3.2 del dell'Allegato I del Regolamento sullo status e il trasferimento dei giocatori della FIFA, quindi osserviamo che la RFEF non è nella posizione di obbligarci ad accettarla".

A questo punto, è muro contro muro, anche se il fronte delle "ribelli" non sembra compatto: l'ala dura composta da Alexia Putellas, Lucía García, Teresa, Mariona, Patri Guijarro, Laia Codina, Irene Paredes, Mapi León, Aitana Bonmatí, Misa Rodríguez, Amaiur, María Pérez ha postato sui social la nota.

Cosa che ancora non hanno fatto invece Enith Salón, María Méndez, Rosa Márquez, Athenea del Castillo, Esther González, Inma Gabarro e soprattutto Olga Carmona, l'autrice del gol decisivo per la conquista del mondiale.