Vincenzo Montella sta vivendo un momento intenso alla guida della Turchia. Dal suo arrivo a settembre 2023, il ct ex Milan ha guidato la squadra alla qualificazione per Euro 2024 e alla promozione in Serie A di Nations League.
Ora, a pochi mesi dal Mondiale, la squadra turca si prepara agli spareggi con la Romania in casa e, se passerà il turno, alla finale in Kosovo o Slovacchia, con la possibilità di incontrare un altro allenatore italiano, Francesco Calzona.
Montella non ha avuto un cammino facile nel girone, e, nell’intervista a La Gazzetta dello Sport, mette in luce le difficoltà incontrate: “Siamo un po’ come l’Italia: gruppo difficile, noi la Spagna voi la Norvegia, e ora i playoff. Inshallah, ci vedremo al Mondiale”. La Turchia ha chiuso seconda dietro l’insuperabile Spagna e davanti alla Georgia, strappando anche un 2-2 a Siviglia.
Montella sottolinea però le differenze rispetto alle nazionali più blasonate: “La differenza con le grandi? La quantità di giocatori. Spagna, Francia, Inghilterra e Portogallo hanno rose di almeno 30 elementi ad alto livello. Noi no. Quindi, per competere, dobbiamo dare il 100% nella settimana in cui si gioca”.

Yildiz "gran bel giocatore", in Italia "si può fare di più"
Il ct turco vede nel giovane Yildiz un talento speciale: “Yildiz è un gran bel giocatore, una bella persona e ha soltanto vent’anni. Deve ancora crescere, riuscirà perché è ambizioso. Deve imparare ad attaccare l’area con più cattiveria e continuità. Quando lo fa, come avete visto di recente, segna. Vedo tutte le sue partite”.
L’altro giovane talento turco è Guler, titolare al Real Madrid: “Sta crescendo fisicamente e questo è importantissimo. Può giocare in tutti i ruoli della mediana: play, mezzala, trequartista. E come Yildiz i margini di miglioramento sono notevoli”.
Montella, rimanendo sul tema giovani, non nasconde le difficoltà in Italia nel formare campioni fin da piccoli: “Si può aprire un dibattito e io vivo lontano, non sono il più indicato. Però non c’è bisogno di stare in Italia per capire che si può fare di più. Cominciando dai bambini e dai dilettanti. Giocare di più con il pallone. Allenarsi con il pallone. Anche partitelle tre contro tre, come una volta, quando eravamo ragazzini noi. Imparare divertendosi".
"Oggi ci sono troppi tempi morti, troppe spiegazioni tattiche di minuti e minuti. I ragazzi si annoiano e perdono tempo preziosissimo: noi giocavamo per strada dalla mattina alla sera, loro qualche ora ogni settimana. Se gli togliamo anche quella...”.
Il pensiero sulla Nazionale
Sulla comparazione con l’Italia, Montella invita alla cautela: “Sicuri? Secondo me vi buttate troppo giù. Credo che con Gattuso l’Italia stia tornando l’Italia. Ci vuole un po’ di tempo. I giocatori non mancano”.
Nonostante i risultati discontinui degli azzurri, il ct turco riconosce le qualità della squadra: "L’Italia ha il miglior portiere del mondo, una difesa ottima, un centrocampo nel quale Tonali e Barella hanno spessore internazionale. E un attacco che segna: Kean-Retegui è la coppia, ma Pio Esposito non fallisce una partita ed è giovanissimo”.

E cosa manca ai giovani italiani? “La serenità”. Lo ha ribadito Gattuso dopo la sfida con la Norvegia: “Dovete crederci, siete più forti degli altri ai playoff”. Montella concorda: “Davvero? Non lo sapevo, ma concordo. L’Italia non è debole, ma non gioca tranquilla. È sempre sotto pressione e così non è facile. Al primo errore vai in difficoltà. Deve ritrovare gioia ed entusiasmo”.
Sul percorso verso il Mondiale, infine, l'allenatore della nazionale turca sottolinea le insidie per gli azzurri: “Tra l’Italia e il terzo Mondiale di fila perso ci sono Nord Irlanda, Galles e Bosnia. Il Galles lo conosco, l’ho affrontato tre volte e fatto tre pari, due dei quali fuori casa. La differenza tra quando gioca a Cardiff e quando va all’estero è notevole. La Bosnia non mi pare meglio, ma se vuoi il Mondiale...”.
