Mondiali, Volpato come Messi: aspettando l'Italia

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Mondiali, Volpato come Messi: aspettando l'Italia

Mondiali, Volpato come Messi: aspettando l'Italia
Mondiali, Volpato come Messi: aspettando l'ItaliaAFP
Il talento della Roma, nato e cresciuto in Australia, ha rifiutato la chiamata del selezionatore oceanico Arnold, ricordando la scelta dell'argentino, che 19 anni fa rifiutò la Spagna

Esistono treni che passano una sola volta nella vita. Poi, però, sullo stesso binario può essere che più tardi ne passi un altro che porti altrove, a un'altra velocità. E il tuo destino cambia. È questo il discorso che avrà fatto Cristian Volpato (18), attaccante della Roma  che ha rifiutato la chiamata ai Mondiali da parte del selezionatore dell'Australia Graham Arnold (59), il quale ha provato a convincere il nativo di Camperdown a disputare il grande evento con i Socceroos.

Il tentativo, effettuato prima di diramare la lista dei 26 convocati, non è andato a buon fine, come lo stesso Arnold ha tenuto a precisare:  “Fino alle 23 di ieri ho cercato di convincerlo, gli ho parlato più volte. Ma ha voluto scegliere diversamente”. La scelta di Volpato, che ha fatto irruzione nelle ultime uscite della squadra allenata da José Mourinho (59), è stata sofferta ma motivata da una convinzione, ossia quella di poter giocare in futuro con la maglia dell'Italia.

Una decisione importante e particolare, visto che preclude al classe 2003 di partecipare a un evento come il Mondiale di Qatar, ma che è figlia del desiderio di lottare per scenari più prestigiosi. La maglia dell'Italia ha un fascino particolare, nonostante le due eliminazioni di seguito ai Mondiali, e Volpato lo sa. E la sua scelta ricorda molto quella effettuata da un certo Lionel Messi (35) nel 2003, che per ironia della sorte è proprio l'anno di nascita del calciatore giallorosso.

Arrivato a Barcellona nel 2000, all'età di 13 anni, il campione rosarino aveva bruciato le tappe nel Barcellona, e il suo nome filtrava già nell'ambiente blaugrana. Nel 2003, l'allora allenatore dell'Argentina under 17 Hugo Tocalli neanche sapeva dell'esistenza del piccolo Lionel, il quale non fu così preso in considerazione per il Mondiale di categoria poi vinto dal Brasile. A quel punto la federazione spagnola si mosse per convincere il giovane fenomeno a giocare con la Roja. 

Messi, argentino fino al midollo nonostante l'emigrazione forzata, fu convinto da suo padre Jorge ad aspettare, e fu lo stesso progenitore ad approfittare del ritiro della nazionale giovanile argentina a Barcellona per poter parlare con Marcelo Bielsa, l'allora selezionatore, e convincerlo della bravura del figlio. L'assistente di Bielsa, Claudio Vivas, visionò alcuni video della giovane perla allora sedicenne. Fu il detonatore dello scoppio decisivo.

"C'è un ragazzo nelle giovanili del Barcellona che è un fenomeno, e si chiama Lionel Messi. Dobbiamo farlo giocare quanto prima con la nostra nazionale perché anche la Spagna è interessata a farlo suo". Con queste parole rivolte a Julio Humberto Grondona, allora plenipotenziario capo del calcio argentino, Tocalli preparò il terreno per un'idea che avrebbe cambiato la storia.

Fu praticamente inventata una partita della nazionale under 20 contro i pari età del Paraguay da giocare il 29 giugno 2004, cinque giorni dopo il compleanno di Messi.  Il luogo fu emblematico, lo stadio dell'Argentinos Juniors, che già allora si chiamava Diego Armando Maradona, il supremo idolo del calcio argentino e dello stesso Messi. Fu una notte fredda nella quale, secondo le cronache locali, solo 50 persone assistettero all'incontro. Quella notte, tuttavia, Messi 'divenne' finalmente argentino, debuttando per la prima volta in un match professionistico nel suo paese.  

Volpato, che all'epoca aveva scarsi otto mesi di vita, avrà sentito nel cuore gli stessi dubbi. Mancino come Messi, sente il richiamo dell'Italia nonostante sia nato e cresciuto dall'altro lato del mondo. La speranza, tuttavia, è che dopo aver perso il treno dai colori gialloverdi arriverà anche quello dai colori azzurri. E a quel punto Cristian ci salirà sopra immediatamente.