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Mancini in Arabia, la discutibile scelta di un'estate che passerà alla storia

Mancini
ManciniAFP
L'orma ex Ct della nazionale azzurra segue una carovana di nomi illustri che hanno preferito i soldi alla competitività. Il tutto lasciando l'Italia senza guida a 10 mesi da Euro 2024

All'improvviso, il crollo. Un crollo emotivo, quello di Roberto Mancini, che da selezionatore dell'Italia ha detto basta cullando l'idea di accettare la seducente offerta della nazionale dell'Arabia Saudita. Un cambio di panchina mai avvenuto a livello di selezioni, con un tecnico dal curriculum importante a lasciare una realtà blasonata per una senza storia.

Si parla di un triennale da 40 milioni a stagione, che può essere stato il detonatore dello staccamento di un pezzo importante della storia recente del calcio italiano. Seppur perdente nella rincorsa di Mondiali di Qatar, infatti, il Mancio è stato l'artefice del successo che ha visto l'Italia imporsi all'Euro 2020. Una grandezza durata pochissimo e che ha visto fallire le qualificazioni mondiali poco dopo, come se la mediocrità avesse abbandonato gli azzurri solo per qualche mese.

Incubatrice araba

Mancini sarebbe tra l'altro l'unico grande allenatore ad aver seguito la gigante carovana di grandi calciatori che si sono spostati in Arabia negli ultimi mesi dopo la via del deserto aperta da Cristiano Ronaldo. Ed è per questo che la sua scelta fa discutere. L'ex Ct azzurro, difatti, ha ormai vissuto gran parte della sua carriera e la possibilità di allenare una nazionale mediocre solo per soldi non farebbe pensare all'ipotesi di una pensione dorata, vista l'età di 58 anni. 

Una decisione effettuata tramite Pec da Mykonos, dove il ct è in vacanza, che fotografa la voglia di renderla ufficiale, con una firma potente anche a livello legale. Una decisione che rende chiaro che Mancini si era ormai scottato troppo sulla panchina azzurra e che le ultime uscite non lo avevano calmato più di tanto. Eppure, abbandonare il timone della nave azzurra a 10 mesi dall'Euro 2024 è un colpo di testa figlio dei nervi, che in campo lo hanno spesso tradito.

Si parla di rapporti difficili con la FIGC, con scelte imposte dall'alto come quella di Gigi Buffon capo delegazione, o del fatto che - seppur nominato coordinatore del calcio azzurro e responsabile tecnico Under 20 e Under 21 - aveva visto molti suoi ex compagni e collaboratori tecnici storici allontanati, come Evani, Nuciari e Lombardo sostituiti da Bollini, Barzagli e Gagliardi.

Può essere stato questo o altro ancora. Umorale e genuino, l'ex calciatore di Sampdoria e Lazio ha probabilmente scelto di svernare in Arabia, in ghetti multimilionari dove la vita verrà vissuta attraverso un'incubatrice. Lontani i tempi in cui era l'eroe dell'Italia campione d'Europa.