Dopo il gol contro la Giamaica nella vittoria per 4-2 di qualche giorno fa, Christian Pulisic ha scelto di festeggiare con la cosiddetta "Trump dance", diventata virale dopo la rielezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti. Una forma di boogie dance che il futuro presidente è stato visto fare durante il suo tour elettorale.
Dopo la partita, al milanista è stato chiesto di parlare di questa celebrazione e lui l'ha difesa affermando che non c'era nulla di politico, ma che si trattava solo di un'imitazione di ciò che aveva visto su Internet, dove altri atleti americani l'hanno usata di recente.
"Non è un ballo politico. Era solo per divertimento. Ho visto molte persone che lo facevano e ho pensato che fosse divertente, quindi mi sono divertito. O almeno spero che sia piaciuto ad altre persone", ha dichiarato il 26enne ai media.
È arrivata poi però la reazione dell'ex portiere statunitense Tim Howard. L'ex calciatore di Manchester United e l'Everton non ha voluto giustificare l'atto di Pulisic, in quanto ritiene che una simile celebrazione sia una dimostrazione di sostegno per qualcuno che ritiene "razzista": "È stupido fare una danza imitando Donald Trump", ha detto Howard secondo The Athletic.
"Perché? Perché, che si tratti del Presidente degli Stati Uniti o del mio vicino di casa in fondo alla strada, non mostrerei mai sostegno a qualcuno che ritengo razzista. Non lo esalterei. Non lo farei per nessun motivo, in nessun contesto".

Howard ha poi asserito che la Federazione calcistica statunitense debba fare di più per educare i propri giocatori a capire che ciò che fanno in campo ha delle conseguenze.
Il 45enne ex portiere, che ha giocato 121 partite per gli Stati Uniti, non crede nemmeno alla spiegazione di Pulisic, secondo cui non c'era nulla di politico: "Questa spiegazione non regge. Si è politici da una parte o dall'altra. Va bene se hai il coraggio di dimostrarlo pubblicamente, ma almeno ammettilo".
Howard, il cui padre è afroamericano, ha poi concluso dicendo che ha diversi amici che sono molto ricchi ma che hanno venduto "la loro anima" per proteggere la loro ricchezza.