Novak Djokovic in un'intervista a Piers Morgan, tornando sul caso Clostebol dell'altoatesino, ha dichiarato di non credere che Sinner abbia agito intenzionalmente, ma ha aggiunto che la polemica sulla presunta disparità di trattamento con altri atleti meno noti continuerà a circondare l’italiano, in modo simile a quanto accaduto a lui con la deportazione dall’Australia nel 2022 per essersi rifiutato di vaccinarsi contro il COVID-19: "Quella nuvola lo accompagnerà, proprio come la nuvola del COVID accompagna me, per tutta la sua carriera, o la mia in questo caso". Anche se col tempo si attenuerà, non credo che sparirà del tutto. Ci sarà sempre qualcuno che cercherà di riportare la questione alla luce".
"Davvero strano che la sanzione sia arrivata tra gli Slam"
Nell'intervista però il campione serbo è andato oltre, lanciando un attacco e istillando il dubbio di un favoritismo: "Manca trasparenza, ci sono incoerenze ed è curioso che la sanzione sia arrivata tra gli Slam, così non ne ha saltato nessuno. È davvero, davvero strano", ha aggiunto Djokovic.
"Non mi è piaciuto per niente come è stato gestito il caso e si sono sentiti molti altri giocatori, sia uomini che donne, che hanno vissuto situazioni simili e sono usciti sui media a lamentarsi di essere stati trattati in modo diverso."
Jannik Sinner ha scontato una sospensione di tre mesi dopo aver raggiunto un accordo con l'Agenzia Mondiale Antidoping a febbraio, quando le autorità hanno riconosciuto che l'anabolizzante clostebol era entrato accidentalmente nel suo organismo tramite massaggi effettuati dal suo fisioterapista a Indian Wells nel marzo 2024.
