Il ct Mancini: "Out Chiesa e Dimarco, Pafundi è la mia priorità tra i convocati"

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Il ct Mancini: "Out Chiesa e Dimarco, Pafundi è la mia priorità tra i convocati"
Roberto Mancini
Roberto ManciniProfimedia
L'allenatore della Nazionale è tornato in conferenza stampa in vista delle qualificazioni agli Europei del 23 e del 26 marzo.

Primo giorno di ritiro a Coverciano, dove la nazionale azzurra si è riunita per preparare le gare di qualificazioni per gli Europei contro Inghilterra (23 marzo) e Malta (26 marzo).

Dal centro d'allenamento azzurro, il ct Mancini ha fatto il punto sulla situazione infortuni: "Chiesa è a Torino a fare un esame, non credo verrà. Dimarco è andato adesso a fare accertamenti, vediamo se sarà recuperabile, sennò chiameremo altri''. Poco dopo la conferenza stampa sono arrivate anche la notizia del forfait di Ivan Provedel (29), sostituito da Marco Carnesecchi (22), e della definitiva rinuncia di Dimarco, che è stato sostituito da Emerson Palmieri (28). Tre quindi gli assenti di lusso fra gli azzurri, il cui prossimo impegno sarà il 23 marzo

Tra i convocati, però, c'è qualcuno che più di tutti convince il commissario tecnico: "Prima Simone Pafundi (16), poi tutto il resto: questa è la mia idea quando scrivo la lista dei convocati. Ha qualità incredibili, è un ragazzo che ha compiuto adesso 17 anni e la speranza è che possa giocare in Serie A e poi essere un calciatore della Nazionale per i prossimi venti anni. Crediamo molto in lui". 

Non è solo il giovane talento dell'Udinese ad aver stregato il ct: "Ho chiamato Mateo Retegui (23) perché ci mancano giocatori che fanno gol. È un calciatore ancora giovane, può migliorare, è una speranza. Pensavamo che tergiversasse invece ci ha risposto subito di sì. (...) Di giocatori italiani che segnano non ce ne è molti. Se andiamo a guardare la classifica dei marcatori di A il primo attaccante italiano è Immobile. Ancora adesso mi chiedo perché nessun club italiano ha acquistato Gnonto che gioca titolare in Premier". 

Il tecnico poi non ha approcciato con particolare entusiasmo i risultati delle italiane in Europa: "Non parlerei di rinascita del calcio italiano perché ci sono tre nostre squadre ai quarti di Champions, sarebbe così se ci fossero 33 giocatori italiani nel Napoli, nel Milan e nell'Inter, in Milan, Napoli e Inter, ma siccome non può essere così ne basterebbero la metà".