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Rabiot tra passato e futuro: "Se mi chiama Allegri disponibile a parlare, Juve? Acquisti non all'altezza"

Adrien Rabiot
Adrien RabiotChristophe SIMON / AFP
Il centrocampista francese, oggi all'Olympique Marsiglia, ha fatto capire di avere un rapporto fluido con l'attuale allenatore del Milan, aprendo così a una possibile trattativa di mercato

A 30 anni compiuti da poco Adrien Rabiot è uno dei giocatori ormai più affermati tra quelli della Francia che giocherà la Final Four della Nations League in questa settimana. Dal ritiro dei Bleus a Clairefontaine, l'ex centrocampista della Juventus, oggi al Marsiglia, ha parlato alla Gazzetta dello Sport, partendo proprio dalla sua esperienza in bianconero: "Sono stati anni fondamentali, perché se oggi posso gestire queste responsabilità lo devo al fatto di aver potuto maturare in un club come la Juve, dove alla fine ero uno dei capitani". 

Sul perché del suo addio alla Vecchia Signora, ha poi detto: "C’era un interesse perché si continuasse insieme. Anche Thiago Motta mi aveva chiamato, ma Giuntoli non ha fatto il necessario per convincermi. E non ho avuto la sensazione che volesse costruire qualcosa di importante. Vista la loro stagione caotica, forse ho avuto ragione. Già da qualche anno non erano stati fatti acquisti all’altezza della Juve e questo mi frustrava perché avevo l’impressione che in campo fossimo in pochi a fare il necessario. Non volevo continuare in quelle condizioni così ho preferito rimettermi in gioco altrove e ho scelto il Marsiglia". 

Sebbene da lontano, ha seguito ancora le vicende del club bianconero. Il suo giudizio sul licenziamento di Thiago Motta è stato il seguente: "Non conosco i dettagli, e anche se nel calcio non c’è mai tempo e alla Juve c’è l’esigenza del risultato, è incomprensibile andare a prendere un ottimo allenatore come Motta per poi mandarlo via subito. Dicevano che era l’anno zero, alla fine è bastato qualche risultato negativo per azzerare tutto di nuovo. Ma Thiago ha un grande futuro davanti". 

Il suo ricordo degli anni in bianconero, tuttavia, è ancora scintillante: "Ho amato giocare alla Juve e vivere a Torino, in Italia: è stata una svolta in termini di mentalità e professionalità. Ho ricevuto tantissimo affetto da tutti, nel club e dai tifosi, e ne sono riconoscente. Per questo è stato difficile lasciare una squadra dove mi sentivo importante. Portare la fascia di capitano alla Juventus non è una cosa da niente". 

Le statistiche annuali di Rabiot
Le statistiche annuali di RabiotFlashscore

Infine, un commento sulla possibilità di andare al Milan, dove è pronto ad allenare il suo mentore Massimiliano Allegri: "Con Allegri in realtà ci parlo spesso. Giovanni Rossi, il consigliere di De Zerbi, lavora anche con lui e quando lo chiama mi dice: 'Vieni che ti passo tuo papà'. Con Allegri posso parlare di tutto e non solo di calcio. Lo apprezzo molto come persona. Ha una mentalità vincente. Ed è chiaro, se mi chiama io sarò sempre disponibile a parlarci".