"In considerazione della gravità del danno sociale causato..., è necessaria una sentenza severa", ha dichiarato il giudice Lee Yong-jee, citato dalla Yonhap, sottolineando che i video erano stati realizzati con uno smartphone senza il consenso delle vittime.
L'agenzia sudcoreana ha aggiunto che sono state riconosciute solo le accuse contro una delle due vittime identificate, senza fornire ulteriori dettagli. Processato davanti a un tribunale di Seoul, Ui-joHwang, che alla fine si è dichiarato colpevole e si è scusato con le vittime, rischiava una condanna a quattro anni di carcere.
Tuttavia, il tribunale ha tenuto conto della sua confessione e del suo rimorso e ha deciso di sospendere per ora il castigo. Secondo la stessa fonte, anche il fatto che i video siano stati pubblicati a sua insaputa ha giocato a suo favore.
Lo scandalo è scoppiato quando la cognata del giocatore ha pubblicato online video privati espliciti di Hwang con lo scopo di ricattarlo nel giugno 2023, circa un anno dopo le riprese. Attualmente l'asiatico sta scontando una condanna a tre anni di carcere per ricatto.
Conosciuti come "molka" in coreano, i video delle telecamere spia sono solitamente realizzati da uomini che riprendono donne a loro insaputa nei bagni o altrove, ma il termine può essere applicato anche a registrazioni clandestine di rapporti sessuali consensuali.
Hwang, 32 anni, gioca attualmente per il club turco Alanyaspor, dopo aver militato in precedenza per il Bordeaux e il Nottingham Forest. È stato sospeso dalla nazionale coreana lo scorso novembre, dopo aver segnato 19 gol in 62 presenze.