Quasi un testacoda la sfida dell'Arechi tra Salernitana e Inter. Le esigenze di entrambe le squadre si sono viste fin da subito, con i nerazzurri ad accelerare, specialmente sulla fascia sinistra, e i granata a tenere botta per ripartire. Con due moduli praticamente speculari in mezzo al campo, le corsie esterne erano spesso i principali corridoi di scorribande da un lato e dall'altro.
Inzaghi, che ha schierato dal primo momento l'inedito tandem composto da Sanchez e Thuram, ha puntato sulla verve dei suoi giocatori di fascia, ma durante il primo tempo è stato bloccato con forza e convinzione da Paulo Sousa, la cui ragnatela è servita per bloccare gli attacchi avversari. Ma è durata meno di un'ora. Ed è stata svoltata dall'uomo più rappresentativo di quest'Inter che vuole vincere di nuovo.
La risolve Lautaro
Perché dopo pochi minuti del secondo tempo è entrato in campo il leader. Il lampo del campione. O, meglio, del capitano. Entrato otto minuti prima per Alexis Sanchez, Lautaro Martinez spaccava la partita in due parti, trovando l'acuto del vantaggio per i nerazzurri, che spianava la strada per una vittoria schiacciante, arrivata nel secondo tempo. Arrivata attraverso un poker di un calciatore entrato al 54esimo e capace di distruggere gli avversari con quattro gol in meno di mezz'ora. E solo uno su calcio di rigore.
Una dimostrazione quasi di onnipotenza da parte dell'argentino, che entra in campo e stravolge ogni equilibrio, dando prova di un'abilità totale nel catalizzare il gioco ma anche nel concretizzarlo. Uno strapotere mai visto da parte dell'attaccante della Selección, la cui fascia di capitano dell'Inter ne conferma i galloni di grande trascinatore.
Con questo poker d'assi, l'argentino non solo riporta l'Inter in testa alla classifica ma lo spinge anche al comando della classifica dei cannonieri. La conferma decisiva che quest'anno è lui la prima guida di un'Inter che punta alla seconda stella con tutta la furia possibile. La furia del campione del mondo.