Il Lecce batte con merito un brutto Pisa e vince la sua seconda partita stagionale in casa, allontanandosi dalla zona retrocessione.
L'1-0 finale porta infatti i pugliesi a quota 16, a +6 proprio dalla squadra nerazzurra che resta terzultima con 10 punti.
Tanto Lecce ma nessun gol
Lo scontro salvezza del 'Via del Mare', nonostante l'elevata posta in palio, non frena le voglie del Lecce di impressionare davanti ai propri tifosi.
Il club salentino è infatti nettamente il più propositivo tra le due compagini in campo, ma non riesce a sbloccare il match prima dell'intervallo.
E questo nonostante l'infortunio di Medon Berisha, costretto ad uscire in barella al minuto 10. I pugliesi costringono nella propria metà campo i toscani, incapaci di imbastire manovre d'attacco.
La squadra di Eusebio Di Francesco non ha avuto chance colossali per portarsi in avanti, ma tante potenziali occasioni per l'1-0 che sarebbe stato meritato: su tutte spiccano le due capitate a Tiago Gabriel e a Lassana Coulibaly.
Grosso passo indietro dal punto di vista della prestazione invece per l'undici di Alberto Gilardino, che in trasferta aveva ben figurato nelle ultime uscite.
Cambi decisivi
La ripresa si apre con Raul Albiol in campo per dare maggiore sicurezza ai suoi, che però tremano in occasione dello spunto di Mohamed Kaba, che però da ottima posizione sceglie di non tirare graziando la squadra ospite.
In mezzo ad altri due tentativi dei locali con Riccardo Sottil, con un tiro finito fuori non di molto, e Lassana Coulibaly, che ha fallito un tap in non impossibile ecco altri cambi: in campo Matteo Tramoni, Samuele Angori, Nikola Stulic e Lameck Banda.
Il doppio cambio voluto dal tecnico del Lecce funziona: l'ala africana inventa, il centravanti croato segna: al minuto 72 il neo entrato porta avanti i suoi segnando la prima rete in maglia giallorossa.
Il Pisa non dà segni di vita, e per questo motivo mister Alberto Gilardino si gioca le ultime carte a disposizione: Lorran e Louis Buffon.
Ma neanche gli ultimi due innesti riescono a svegliare i toscani, che ci provano con la forza della disperazione ma senza qualità e precisione.