"Mi credi se ti dico che negli ultimi mesi ho ricevuto più richieste che dopo il trionfo col Leicester? Quando mi sono accorto che c’era ancora voglia di Ranieri, la voglia è tornata pure a me, ma sapevo che l’avrei fatto solo per due squadre, Cagliari e Roma. Mi hanno tirato giù dall’Aventino”. Questa una delle dichiarazioni più enfatiche dell'intervista rilasciata da Claudio Ranieri al Corriere dello Sport.
Dopo la vittoria per 2-0 sulla Lazio nel derby, l'allenatore della Roma, arrivato come traghettatore fino al termine della stagione, ha fatto percepire come si sentiva quando ha dovuto correre in soccorso della sua squadra del cuore: “Avevano appena esonerato Juric, chiamano me e che pensiero posso mai fare? Claudio, si ricomincia”.

Riguardo la comprensione avuta da parte della proprietà nordamericana, Ranieri ha parlato dei Friedkin“Hanno voglia di fare bene, di riportare in alto la Roma. Non parlano in pubblico? Perché, vedi altri americani, mi riferisco a proprietari di squadre, che rilasciano interviste o semplici dichiarazioni? Gli americani sono fatti così. Affidano i compiti alle persone che scelgono e se non vanno bene le cambiano”.
Poi, una manifestazione di grande emotività relativa alla sua fede giallorossa: "All’Olimpico, quando veniva cantato l’inno di Antonello, io non salivo dal tunnel perché mi commuovevo, mentre adesso riesco a reggere l’emozione e, anzi, il canto dei sessantamila mi dà l’ultima botta d’energia”.