PROFILI Loftus-Cheek, mister box to box: da un'area all'altra, da una posizione all'altra

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PROFILI Loftus-Cheek, mister box to box: da un'area all'altra, da una posizione all'altra

Ruben Loftus Cheek contende un pallone a Phil Foden
Ruben Loftus Cheek contende un pallone a Phil FodenProfimedia
Vediamo più da vicino il nuovo giocatore del Milan, un centrocampista completo che può ricoprire tutti i ruoli in mediana e ha fatto persino l'attaccante.

Quando si parla di un calciatore box to box si fa riferimento a quel centrocampista in grado di essere presente in entrambe le aree di rigore. Dono dell'ubiquità? No, chilometri e chilometri macinati da una parte all'altra del campo.

Ruben Loftus-Cheek, tuttavia, ha ampliato questo concetto. E già, perché oltre a poter ricoprire tutti i ruoli di centrocampo, dall'interno all'estero, dall'alto al basso, con Thomas Tuchel ha giocato anche nella posizione di difensore centrale, mentre Antonio Conte gli ha fatto fare pure l'attaccante.

I suoi numeri
I suoi numeriFlashscore

Il tecnico leccese era, infatti, convinto che potesse diventare un'arma letale anche sotto porta. È stato, però, con Maurizio Sarri, nella stagione 2018-2019, che il tuttofare inglese ha dato il meglio di sé negli ultimi 16 metri, segnando 6 reti in 24 incontri di Premier e 10 in totale. 

Fatto sta, che eccetto tra i pali, il nuovo centrocampista del Milan ha giocato praticamente in tutti i ruoli, da un'area all'altra. Box to box, appunto.

Ma veniamo, quindi, alle sue caratteristiche principali. Da buon tuttofare, Loftus-Cheek corre senza sosta e se c'è da mettere la gamba non si tira mai indietro, così come quando c'è da mettere il corpo tra sé e l'avversario o vincere uno scontro aereo.

Ma non è affatto un medianaccio vecchio stampo. Anzi. E già, perché il canterano blue è in grado di portare la palla al piede da una parte all'altra del campo, sia in lungo che in largo.

Le sue eccezionali doti fisiche e la grande rapidità nei movienti, nonostante l'imponente stazza (1,91 metri e 83 chili), sono messe al servizio di ottime doti tecniche che ne fanno uno dei migliori dribblomani in circolazione.

Insomma: quantità e qualità al servizio di Stefano Pioli che, però, è chiamato a fargli fare il definitivo salto di qualità. Quello che non è riuscito a fare al Chelsea e che potrebbe trasformarlo in un super ingaggio.