Per i rinnovi di Osi e Mou il tempo stringe, ma non solo per loro: la situazione con lo stop del Decreto Crescita

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Per i rinnovi di Osi e Mou il tempo stringe, ma non solo per loro: la situazione con lo stop del Decreto Crescita

Per i rinnovi di Osi e Mourinho il tempo stringe, ma non solo per loro: la situazione con lo stop del Decreto Crescita
Per i rinnovi di Osi e Mourinho il tempo stringe, ma non solo per loro: la situazione con lo stop del Decreto CrescitaProfimedia
I vantaggi fiscali che si perderebbero dopo il 31 dicembre costringono i club a cercare di rinnovare prima della fatidica data ma tutto lascia pensare che si potrebbe andare incontro a dolorose cessioni.

Per Napoli e Roma, ma non solo, è una corsa contro il tempo. De Laurentiis e Friedkin vorrebbero blindare Osimhen e Mourinho prima del 31 dicembre, cioè la deadline imposta dallo stop del Decreto Crescita voluto dal Governo con la legge di Bilancio 2024 che sarà operativa dl 1° gennaio e che inciderà automaticamente su tutti i contratti sottoscritti da quella data. 

Il nigeriano ha contratto in scadenza 2025, è in Italia dal 2020, il suo contratto da 10 milioni bonus compresi costerebbe poco più di 12 al lordo ma se si andasse oltre il 31 dicembre per la firma ne costerebbe 20, difficile che a tali cifre il patron del Napoli vorrebbe trovare un accordo. Stessa situazione per Mourinho che ora guadagna più di 6 milioni, ma che senza la certezza dei soldi derivanti da una qualificazione in Champions i Friedkin non si sentirebbero di rinnovare, ma il 2024 è dietro l'angolo, certezze non ce ne sono, e al lordo lo stipendio del tecnico portoghese peserebbe molto di più, perdendo di fatto i vantaggi fiscali. 

Da De Ketelaere a Kean passando per Arthur, Mkhitaryan e Maignan: quanti casi da risolvere

Una situazione che vede un po' tutte le squadre che vorrebbero rinnovare i loro giocatori con l'acqua alla gola: l'Atalanta per avere i benefici fiscali con De Ketelaere dovrebbe riscattare il giocatore dal Milan entro il 31 dicembre versando 25 milioni, difficile lo faccia viste anche le prestazioni del belga, che in caso contrario manterrebbe il suo contratto con i rossoneri fino al 2027.

Situazione analoga pe Arthur Melo, in prestito alla Fiorentina dalla Juventus con diritto di riscatto fissato a 20 milioni: se la trattativa saltasse lo stipendio del giocatore resterebbe sulle spalle della Juventus fino al 2026, con 6 netti che incidono come 9 lordi. La Juventus ha anche Kean tra le grane da rinnovo da risolvere prima del 31 dicembre, l'Inter ha Mkhitaryan e Dumfries, il Milan ha Giroud e Maignan, che accettando la proposta di rinnovo a 5 dopo la fatidica data verrebbe a costare 10 al lordo anziché 7. 

La guerra di Lotito

Uno stop al Decreto crescita contro cui si batte strenuamente Claudio Lotito con tutta la commissione della Lega A: il presidente della Lazio ha tra l'altro il problema del rinnovo di Felipe Anderson che chiede 3,5 milioni (dai 2,2 attuali che pesano 2,8) ma che dopo il 31 dicembre peserebbero per 7 lordi. Con il Decreto Crescita si calcola un risparmio di circa il 50% del lordo per i club del centro-nord e addirittura il 75% per quelli del sud. Lo stop voluto dal governo potrebbe portare a inevitabili dolorose cessioni.