La replica del presidente non si è fatta attendere. Dopo le dichiarazioni di Antonio Conte ("Non rinnego nulla, ma ho capito che a Napoli tante cose non si possono fare"), Aurelio De Laurentiis ha risposto con toni significativi attraverso i microfoni di Radio Crc, commentando le parole del tecnico: "Le valutazioni in itinere possono creare anche un disagio, è sempre meglio farle alla fine. Tutte le squadre di calcio sono in evoluzione fino alla fine: l’unico copione che non si può scrivere è la partita di calcio e il relativo campionato. Abbiamo una squadra forte e muscolosa, nei prossimi anni ci divertiremo molto".
Il patron azzurro ha poi parlato del progetto di un film dedicato alla stagione in corso: "Il film sullo scudetto ha avuto un buon successo, mi sono detto perché non raccontiamo ogni stagione del Napoli: dalla firma di Conte nei miei uffici al ritiro, a tutto il resto, stiamo costruendo il film di questa stagione che io spero e mi auguro di far uscire verso la fine di giugno nei cinema, ne sto discutendo con le piattaforme", ha spiegato De Laurentiis.

Il presidente ha poi allargato lo sguardo sull’identità del Napoli e sul valore simbolico del club per la città e per il Sud: "L'azzurro come colore è sempre più azzurro, il Napoli sono 20 anni che dice la sua. Quando dico che lavoro per i napoletani, vedo sempre una invidia latente verso la città e verso i suoi abitanti".
Capitolo stadio, una delle questioni più delicate del momento. De Laurentiis ha affrontato il tema della possibile ristrutturazione del “Maradona” con una lunga riflessione: "Il sindaco Manfredi? Fa molto bene il suo mestiere, se io dovessi abbandonare il Maradona gli creerei un problema non da poco. Dobbiamo capire se la struttura del 1959, rivisitata con la sovrastruttura del 1990, regge ad ulteriori lavori".
Infine, una battuta sul finale di stagione e sulla corsa Scudetto, con il solito piglio ironico: "Aprire un uovo con i colori del Bologna domani sera? Ma apriamolo oggi alle 18 (ride, ndr.). Volete gufare? Io detesto chi gufa, non posso gufare gli altri."