Milan, approvato il bilancio con utile di 6,1 milioni, ora si punta allo stadio di San Donato

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Milan, approvato il bilancio con utile di 6,1 milioni, ora si punta allo stadio di San Donato

Il presidente del Milan Paolo Scaroni
Il presidente del Milan Paolo ScaroniAFP
Il presidente del club rossonero ha confermato il miglioramento dell'esercizio economico nell'annata 2022/23 e ha parlato dell'imminente futuro

Buone notizie per il Milan. L'assemblea degli azionisti del club rossonero ha infatti provveduto ad approvare il bilancio ha approvato il bilancio fino allo scorso 30 giugno 2023. Il dato finale è di un utile di 6,1 milioni di euro, a evidenziare un forte miglioramento rispetto all'anno precedente, quando il Milan aveva fatto registrare ben 66 milioni di rosso. 

In generale, il fatturato è arrivato alla cifra di 404 milioni di euro, con 78 milioni di cassa e investimenti per 79 milioni. Al termine dell'assemblea stessa, durata 45 minuti, ha parlato il presidente Paolo Scaroni: "L'assemblea è andata molto bene. Il bilancio consolidato è stato approvato e prevede un utile di 6 milioni; essendo al 30 giugno, è a monte di tutta la campagna acquisti. Il fatturato è di oltre 400 milioni, ha generato 78 milioni di cassa con investimenti per 79 milioni: tutta la cassa generate è stata investita. È stato un anno buono. Quando sono diventato presidente, avevamo ricavi inferiori ai 200 milioni e ora sono raddoppiati".

Sugli obiettivi futuri

Per il patron rossonero è stato importante ovviamente tornare nell'Europa che conta in pianta stabile:  "Dei 400 milioni di ricavi, la Champions League ne ha portati più di 100. Questo lo dico per far capire quanto sia importante essere in Champions e far bene in Champions: ecco perché dico che a me interessa essere in Champions; con essa nutriamo i nostri fan nel mondo e le nostre performance sportive".

Poi, un commento sul rinnovo di Rafael Leao: "L'operazione è stata gestita con grande perizia da Giorgio Furlani: senza la sua capacità di negoziare e di capire l'intrigo legale sarebbe stato difficile portarla a termine". A corollario di questa dichiarazione gli è stato domandato se arriverà o no qualche rinforzo in attacco a gennaio. Al riguardo Scaroni ha risposto mettendo in evidenza gli obiettivi di quest'anno: "Grande colpo in attacco con questi numeri economici? “Io me lo auguro. Poi i risultati economici sono influenzati moltissimo dai risultati sportivi: se il Milan farà bene in Champions, se entrerà in Champions l'anno prossimo e lotterà per lo Scudetto… Sarà tutto più sostenibile".

Questione stadio

In ultimo, Scaroni ha voluto anche dire la sua sulla questione stadio, ribadendo che il Milan guarda al futuro: "Ho visto con piacere che Sala si sta muovendo per rimuovere il preannuncio di vincolo. Io devo dire la verità: con un certo rammarico vedo queste nuove mosse del sindaco, perché se l'amministrazione comunale 4 anni fa avesse sposato il progetto facendolo suo, avremmo già costruito lo stadio". L'obiettivo dei rossoneri, dunque, è quello di 'emigrare', come ripetuto dal patron: "Non posso dimenticare il non far proprio il progetto stadio a Milano da parte dell'amministrazione comunale, anche perché c'era chi lo pagava con i due club pronti a finanziarlo. Ora il sindaco arranca per dipanare la matassa della sovrintendenza; finché il vincolo sta in piedi, l'ipotesi San Siro non esiste. Noi come Milan andiamo avanti su San Donato". L'obiettivo riguardo il nuovo stadio è senza dubbio più sostenibile, come riporta Scaroni: "Fino a 70mila sono due anelli, più di 70mila sono tre anelli. Un anello in più costa molto di più e la partita si vede un po' col cannocchiale. I 70mila sono un po' al limite massimo, vogliamo fare lo stadio a due anelli. Poche volte a San Siro ci sono più di 70mila spettatori".