"Anche l'Inter dovrà fare una partita perfetta, dal punto di vista dell'atteggiamento, della voglia e dell'approccio. Il Genoa ha ritrovato entusiasmo con Daniele De Rossi. Per l'Inter non è mai stato semplice andare a Genova": lo dice il tecnico nerazzurro, Cristian Chivu, alla vigilia della sfida contro il Genoa, riprendendo quanto detto ieri dal collega rossoblù.
Chivu ritrova De Rossi con il quale ha condiviso l'esperienza alla Roma dal 2003 al 2007, entrambi appartengono alla nuova generazione di tecnici: "Ho vissuto quattro anni meravigliosi a Roma. De Rossi era più giovane di me ma si è integrato subito. Era capitano senza fascia perchè c'era Totti e comunque si è sempre messo a disposizione. Ne ho sempre ammirato l'intelligenza fuori dal comune".
"Stiamo facendo un gran campionato"
"Nonostante tutto quello che si dice, stiamo facendo un gran campionato, anche se ci sono alti e bassi. Cerchiamo di togliere i bassi, quei momenti in cui non riusciamo a portare a casa quello che vorremmo, ma stiamo lavorando bene e siamo fiduciosi. Bisogna guardare alle prestazioni, non solo ai risultati".
Il tecnico nerazzurro, difende la squadra dopo la sconfitta contro il Liverpool e, alla vigilia della partita contro il Genoa, manda un messaggio di fiducia e ottimismo.
"Siamo consapevoli del lavoro che stiamo facendo. La realtà del campo - aggiunge - è diversa da quella raccontata, ma noi in campo dobbiamo dare il meglio di noi. Dobbiamo aggiungere qualcosina in più dal punto di vista dell'attenzione, della consapevolezza, del divertimento".
Aspettative e realtà
Chivu ha poi fatto chiarezza sulle aspettative e la realtà. Lo ha fatto con grande determinazione, partendo da quello che vorrebbe dai suoi giocatori e dalle nefaste profezie della scorsa estate.
"Non ho sassolini da togliermi, ma dobbiamo parlare della realtà. Se vogliamo partire dalla percezione dell'estate, partiamo da lì. Sono da 20 anni in questa società, le aspettative all'Inter sono diverse dalla realtà, le pressioni sono alte ed è giusto che sia così. Guardo anche a ciò che stiamo facendo ultimamente, non guardo a una vittoria o una sconfitta. Non mi piacciono le etichette e a volte sull'Inter ce ne sono un po' troppe".

"Siamo partiti sotto la lente d'ingrandimento, ci dicevano che eravamo falliti o finiti ma invece siamo sempre lì con la determinazione di un gruppo che ha sempre messo la faccia dal punto di vista dell'organizzazione e della qualità. Sono cose importanti, non era scontato, visto quello che si diceva in estate. Abbiamo margine di miglioramento, ma non abbiamo mai voluto perdere l'identità, la fame del gruppo; la voglia di essere dominanti in Serie A e in Europa. Siamo sulla strada giusta e possiamo ancora migliorare e questa è la cosa importante".
