Per un club abituato storicamente a vincere è normale sentirsi spaesati di fronte a nuovi e più modesti orizzonti. E dire che già la scorsa stagione, Massimiliano Allegri aveva messo in guardia tutti assicurando, sin dall'inizio, che il vero obiettivo della Juventus fosse quello di entrare tra le prime quattro.
Una vera e propria eresia, pensarono in molti. E, invece, considerato il turbo innescato dall'Inter in inverno, la profezia di Max si avverò ancor prima dell'inizio della primavera ma, nonostante i bianconeri riuscirono a conquistare il pass per la Champions League, il tecnico livornese fu esonerato per il suo gioco sparagnino e machiavellico.
Per sostituirlo, Cristiano Giuntoli scelse Thiago Motta, reduce dall'entusiasmante cavalcante di Bologna, fatta di bel gioco e emozioni. Tuttavia, quando siamo arrivati all'equatore della stagione in corso, al tecnico italo-brasiliano si rinfaccia di voler imporre i propri metodi anche a costo di rimediare qualche sconfitta di troppo. Insomma di non aver capito che Allegri aveva ragione e che alla Juve il fine giustifica i mezzi.
In questa confusione generale, Motta e Giuntoli si ritrovano a dover fare i conti con le grane di due dei calciatori più importanti della rosa. Da una parte, Dusan Vlahovic e la sua voglia di andar via a parametro zero nel 2026 e, dall'altra, l'imminente e polemico addio di capitan Danilo non convocato per la Supercoppa a Riad e messo, di fatto, fuori rosa.
Due grane, appunto, che il tecnico e il direttore sportivo vogliono risolvere al più presto. Prova ne sia che se il centravanti serbo non rinnoverà nelle prossime settimane, verrà messo in vendita in estate con l'obiettivo di racimolare qualche spicciolo - un dato tutt'altro che trascurabile considerato che il suo cartellino è costato 80 milioni... - da reinvestire nell'ingaggio del nuovo centravanti che, nei piani di Tiago Motta, ha l'accento olandese di Joshua Zirkzee.
Per quanto riguarda, invece, i titoli di coda dell'avventura a Torino del difensore brasiliano, i tempi potrebbero essere molti più corti. Danilo vuole il Napoli e Antonio Conte è pronto ad abbracciarlo. Aurelio De Laurentiis, però, non ne vuole sapere di pagare il cartellino di un giocatore che tra sei mesi sarà libero. Il presidente azzurro e il suo ex ds, tuttavia, sono condannati alla stretta di mano. Per il bene di tutti.
