Alla baionetta, e provando più a verticalizzare di getto che a costruire con calma. La Juventus che ha cercato di fare la partita in casa contro il Verona è incappata in un avversario coriaceo che, schierato con un modulo praticamente speculare al suo, non ha lasciato terreno in nessun momento, realizzando un secondo tempo all'insegna dell'abnegazione assoluta.
Un'abnegazione bruciata all'ultimo respiro dal gol di Cambiaso, entrato all'ora di gioco e piazzato al momento giusto al 96esimo quando, dopo un cross dalla destra di Gatti, Milik saltava in cielo per colpire di testa, colpendo il palo. Ma sulla mischia arrivava l'esterno sinistro, che calciava a porta sguarnita dopo che il muro veronese aveva perso il monumentale Terracciano per infortunio.
Al di là della frustrazione
Chi è uscito all'ora di gioco col capo chino, ed entrando direttamente negli spogliatoi, è stato Moise Kean, il quale si era battuto come un leone per tutto il tempo in cui era stato in campo e che si era visto annullare dal Var un gol per tempo. Il primo per un fuorigioco precedente il suo prepotente da fuori e il secondo per una giocata con troppa foga con la quale aveva egli stesso ripreso il pallone prima di depositarlo in gol con un colpo di testa molto preciso.
Il finale, però, premiava gli sforzi della squadra di Allegri, che dopo un assalto arrembante scacciava via i fantasmi di un pareggio per 0-0 che avrebbe sicuramente lasciato strascichi. A dare la vittoria ai bianconeri sono stati i cambi, con Milik e Cambiaso protagonisti del gol dopo che Chiesa, entrato all'ora di gioco proprio per Kean, aveva smosso qualcosa in attacco prima ma senza trovare la ricompensa. Fino all'esplosione al gol di Cambiaso. Che può essere di quelli che cambiano l'inerzia di un campionato.