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Conte va giù duro dopo il ko: "Mi prendo le responsabilità, ma i trapianti di cuore non posso farli"

Antonio Conte
Antonio ConteGIUSEPPE MAFFIA / NURPHOTO / NURPHOTO VIA AFP

Il tecnico del Napoli dopo la sconfitta col Bologna: "Parlerò con la società perché sto percependo delle cose che non mi piacciono. Dopo 4 mesi facciamo il compitino ma non c'è quell'alchimia e quella positività di lottare tutti insieme per gettare il cuore oltre l'ostacolo"

Antonio Conte è deluso dopo il ko del suo Napoli a Bologna, e analizza in conferenza stampa la partita: "Sicuramente non posso non essere preoccupato perché cinque sconfitte da inizio anno sono troppe per una squadra che è stata etichettata come quella che doveva ammazzare il campionato senza fatica. Dobbiamo riflettere sul fatto che quando si perde non è un caso: c'è qualcosa di reiterato. Ho cercato di trasferire il mio pensiero ai veterani su questo"

"Tuttavia - continua -, devo fare i complimenti al Bologna per l'energia, l'entusiasmo e il cuore che ci hanno messo: ci hanno battuto su tutto. Noi dobbiamo pensare di affrontare seriamente alcune situazioni e possibilmente risolverle. Nel calcio il compitino non basta: serve passione, entusiasmo, cuore. Cose che il Bologna ha messo in campo, mentre noi ci siamo sciolti alla prima situazione negativa. Mi dispiace anche tirare fuori scheletri del passato come il decimo posto dopo aver vinto il terzo scudetto.

Le statistiche del match
Le statistiche del matchOpta by Stats Perform

Il tecnico si dice preoccupato: "Parlerò con il club di questo aspetto perché sto percependo delle cose che non mi piacciono. Dopo 4 mesi facciamo il compitino ma non c'è quell'alchimia e quella positività di lottare tutti insieme per gettare il cuore oltre l'ostacolo: questo mi dispiace molto. Quando si parla di campo, di tecnica e di tattica è un conto, ma questo significa che io non sto facendo un buon lavoro perché non sono entrato dentro i giocatori. Io non voglio accompagnare i morti: se abbiamo voglia di rimetterci in carreggiata e cambiare il trend bene, altrimenti bisogna che ognuno si prenda delle responsabilità ed io sono il primo. Non voglio coprirmi dietro altri. Non posso proteggere me stesso: sono il primo responsabile e non so se ci siano le condizioni per cambiare questa situazione perché bisogna lavorare sulla testa dei giocatori".

"Parlo di cuore, voglia, fame - spiega meglio Conte -. Aspetti che ti portano a fare qualcosa di straordinario come abbiamo fatto lo scorso anno. Stiamo facendo molta fatica, in questo momento non siamo squadra e mi dispiace perché sono passati 4 mesi. Mi prendo tutta la responsabilità ma non sono convinto di poter cambiare le cose. Non sono questioni tecnico tattiche su cui si può lavorare in campo: i trapianti di cuore non si possono fare. Mi auguro di ritrovare il trasporto e l'entusiasmo che avevamo in passato. Questa squadra dovrebbe avere l'ambizione di fare un campionato da protagonista, invece in questo momento ognuno sta pensando al proprio orticello. Ho affrontato questo problema tre settimane fa, ma siamo di nuovo punto e a capo. Questo significa che non sto facendo un buon lavoro".